L’idea delle bici pubbliche si realizza a Portoferraio con la prima giunta Peria: il progetto era rendere la città più vivibile e incoraggiare residenti e turisti a lasciare le macchine fuori dal Centro Storico, come da anni avviene nelle maggiori città storiche italiane e non solo. Si acquistano quindi 20 biciclette, primo nucleo sperimentale di una nuova mobilità, dal 2008 al 2014 sono state usate ed usurate, a volte oggetto di atti vandalici, come purtroppo sempre più frequentemente accade ai beni pubblici. Al momento del passaggio della gestione alla Cooperativa CISSE, l’idea in campo era quella di recuperare all’uso anche tutte quelle biciclette abbandonate per la città e consegnate alla Cooperativa, che, una volta sistemate, le avrebbe reimmesse nel circuito delle bici gratuite per il Centro Storico.
Ma appena il Nurra si è reinsediato in Comune, non ha pensato ad acquistare nuove bici, vista l’usura delle vecchie, non ha pensato a proporre un modo, che lui riteneva più idoneo, per la tenuta e consegna delle bici, no, ha fatto togliere le rastrelliere ed ha fatto eliminare le bici superstiti.
Perché il Nurra, avendo perso la fedele macchina fotografica che lo ha sempre accompagnato in questi anni, non vede più il Centro Storico congestionato dalle auto che continuano a parcheggiare a casaccio, non vede le fioriere in Calata e sul Molo Elba rigogliose di terra ed erba secche, non vede le buche che accompagnano il turista che si avvicina al Centro Storico, anzi , lui e la sua amministrazione alla mobilità in bici preferiscono così tanto le auto, che hanno anche posticipato la chiusura serale del traffico in Calata, dalle 20 alle 20,30, così i turisti che hanno scelto di soggiornare in uno degli alberghi naturali più belli dell’Elba, la nostra Darsena Medicea, iniziano i preparativi anche della cena, con auto, moto e motorini che sgassano sulle barche ed alle 7 inizia il risveglio al suono del riaperto traffico; quell’orario si, andava posticipato, ma questa è un’altra idea di turismo.
A proposito poi di immagine del Comune danneggiata, lo invito a guardare i cambiamenti dell’orario della viabilità, comunicati con fogli A4, inseriti in buste di plastica e attaccati con adesivo ai cartelli stradali (speriamo non piova o faccia troppo vento).
Sempre a proposito di immagine, vorrei ricordare al Nurra che da oltre un anno amministra, che è al suo secondo bilancio, che le opere pubbliche sono limitate alla rotonda di plastica del porto e che le panchine di P.zza Marinai d’Italia sono state ,per fortuna, ridipinte dai ragazzi della scuola media….
Gli suggerisco anche di andare a visionare i bellissimi pannelli informativo-turistici, fatti da un artigiano locale e finanziati con fondi europei, che ho visto molto malmessi e che necessitano di urgente manutenzione. Gli ricordo anche che nel Centro Storico le lastre continuano ad essere sconnesse, che gli arredi ed i vasi molto criticati sono ancora lì, ora però anche in abbandono e che il Palazzo ex poste, così come tutto il complesso delle Galeazze sono di proprietà del Comune e fanno brutta mostra di se per il degrado che li caratterizza. Gli ricordo anche la Villa Romana delle Grotte.
Questi si, sono danni all’immagine di Portoferraio.
Cosetta Pellegrini
(foto di Traudi Flarer)