E' un pomeriggio di caldo rovente, il sudore scioglie le idee ed il ventilatore le asciuga. Così spesso finiscono i pensieri estivi di metà luglio. Afa e calura condizionano la sanità elbana. La battaglia delle tre api per l'ospedale (www.elbareport.-21 febbraio) non conosce tregua: sindaco contro sindaco, comitato contro comitato.
Il comune di Portoferraio si dissocia dal Documento Unitario(01-luglio) ma poi il sindaco si dimette dal vertice della Conferenza di Zona; il sindaco di Marciana diventa il Presidente della Conferenza (06.luglio); il sindaco di Capoliveri, dichiara in campagna elettorale per le regionali (12 maggio), che l'Elba deve diventare una base regionale per l'Elisoccorso ed il sindaco di Porto Azzurro scrive una (inutile) lettera, con grande pathos al Governatore Regionale (08-luglio), per invocare una legge speciale. Perfino il PD elbano aveva condiviso il Documento Unitario (02-luglio...e si sa quanto sia difficile condividere qualcosa in casa PD...!).
Il Comitato Elba Sanità "....si augura di riprendere il dialogo con il rieletto Governatore Enrico Rossi e con la neo assessore S. Saccardi( 29 giugno), anche se non spetta ai cittadini un ruolo di contrattazione con le istituzioni. Successivamente Il Comitato nostrano viene ammonito dal Comitato Regionale per l'Emergenza Sanitaria Toscana (CREST- 14 luglio) che valuta come velleitario il progetto del Documento Unitario, " per i contenuti visionari proposti e maldestramente riferiti ad un capitolo del Decreto Balduzzi, che è pertinente per bacini di utenza di almeno 80.000 abitanti". Inoltre continua la sua impietosa disamina "...la
proposta dell'Elba come laboratorio di ricerca dell'Università di Pisa ..che è francamente difficile comprendere il significato di tale affermazione...accozzaglia di proposte che non hanno alcuna corrispondenza con la situazione normativa reale". Infine La Commissione Sanità nominata dai sindaci dichiara "...disponibile a confrontarsi con le istituzioni e tutti coloro che desiderano approfondire ...(19 luglio).
Ma con chi il confronto se non con la Regione per la firma di un Patto territoriale ? Al momento l'agenda per la sanità elbana è vuota. Deve essere la canicola oppure la confusione istituzionale appare essere grave. Insomma tentando di riassumere prima che le idee evaporino dal caldo, la battaglia delle tre api oggi appare come una guerriglia nella riserva isolana fra due opposti schieramenti:
l'esercito dei più formato da tutti quelli che condividono il Documento Unitario, i Visionari che credono di avere un dialogo con la regione (per questo visionari);
il drappello dei Ribelli, coloro che hanno esperito l'impossibilità di qualsiasi comunicazione con la Regione Matrigna, per la pochezza politica degli assessori che si sono succeduti e per la tracotanza del ri-eletto Governatore a furor di popolo, anche dagli stessi elbani.
Una battaglia per la sanità del proprio territorio non può essere sganciata da una visione critica su quello che sta avvenendo a livello regionale. Dagli anni 2000 ad oggi un percorso di contro-riforme ha drenato risorse dalle periferie ai centri metropolitani ed universitari. Questo percorso di è caratterizzato con la costruzione dei mega-ospedali, con l'utilizzo indiscriminato del Projet Financing, con i buchi di bilancio come quello di Massa. Il Movimento 5 stelle è l'unica forza politica che sostiene l'impossibilità del dialogo con chi ha smantellato il sistema degli ospedali degli anni 90, che era diffuso sul territorio regionale e che assicurava prestazioni quasi sempre adeguate anche nei territori più periferici e disagiati. Oggi finalmente la contro-riforma toscana in essere ha trovato una ferma battuta d'arresto da parte della cittadinanza attiva e dei meet-up di Livorno con il deciso NO alla costruzione dell'ennesimo ed inutile nuovo Ospedale.
Ma l'Elba non è Livorno e prima che questa calura pomeridiana estiva renda vano qualsiasi tentativo di chiarezza intellettuale e premesso che la sorte della sanità elbana appare fatalmente legata alla sopravvivenza lavorativa delle sue cariatidi ( per chi volesse approfondire la teoria delle cariatidi della sanità ,www.elbareport.it-19 nov 2014) , si propone all'attenzione istituzionale tre presupposti imprescindibili per elevare la guerriglia di contenuti al rango di battaglia di programma; con supponenza un contributo personale che sento di dovere alla comunità isolana.
1) RIFERIMENTI NORMATIVI
L'Elba è il territorio più disagiato della Regione Toscana e la stessa nel suo Piano Sociale e Sanitario Integrato 2012-2015 ne individua le "peculiarità come Zona Disagiata" alla pg. 254 del cap.6.3.5.
Per le Zone Disagiate (Delibera G.R.T. 1235/12) proprio la Regione Toscana prevede accordi programmatici (denominati Patti Territoriali) siglati con gli enti locali (sindaci e referenti USL della Zona-distretto sanitario).
Ai sensi della legge dello stato sulla riforma sanitaria (Decreto del Ministro Balduzzi 158 del 13.09.2012) al punto 9.2.2 - i presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate devono garantire "... l'attività di Pronto Soccorso...un reparto di medicina con 20 p.l ..una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day/Week - Surgery...telerefertazione, laboratorio e trasfusionale, ostetricia e pediatrica per il punto nascita (quest'ultimo concesso all'Elba anche dalla Regione Toscana).
2) PERCHE' LA REGIONE E' MATRIGNA
La regione non si è mai dotata di un piano sanitario per le isole del proprio arcipelago.
La regione in violazione del Decreto Balduzzi di cui sopra ha declassato l'ospedale elbano ad Ospedale di Prossimità, poco più di un pronto soccorso-medicheria, tipico per i territori definiti di prossimità, cioè vicini logisticamente entro 60 minuti ad un Ospedale di II livello sede di Pronto Soccorso e/o entro 90 min. ad un centro di III livello di alta specializzazione. L'ospedale di prossimità è assolutamente inadeguato, come puntualizza proprio il Decreto Balduzzi, per i territori insulari.
La regione non ha ancora avviato un tavolo di concertazione con gli enti locali per la definizione di un Patto Territoriale per l'isola d'Elba.
3) TRE OBIETTIVI PER LA SANITA' ELBANA
No alla base di elisoccorso all'Elba . Nell'intervento di emergenza con eliambulanza i tempi di atterraggio, decollo e soprattutto di attesa del paziente da trasportare sono prevalenti in rapporto ai tempi di percorrenza. Attualmente le basi di elisoccorso (Grosseto, Massa e Firenze) in 20 min. di volo coprono tutta la Toscana (tranne Capraia in 35 min.). Considerando che il nostro ospedale è uno dei pochi con la piattaforma dell'elisoccorso al tetto i tempi guadagnati sarebbero molto relativi e minimi. Anzi se la base di elisoccorso venisse fatta all'aeroporto di Campo probabilmente i tempi del trasferimento si allungherebbero per coprire con ambulanza il tragitto Portoferraio-Campo.
L'elisoccorso stanziale all'Elba sarebbe una spesa regionale aggiuntiva inutile (si parla di almeno un milione e mezzo per anno, scelta sostenuta dal Governatore Rossi - vedi l'incontro pre-elettorale con i rappresentanti isolani del 28.05 alla De Lauger di Portoferraio).
Firma di una patto territoriale (che stabilizzi la situazione attuale dell'ospedale (medicina,chirurgia,radiologia e radiodiagnostica, ostetricia,pediatria,oncologia,laboratorio e trasfusionale, dialisi e pronto soccorso), le proiezioni ambulatoriali di ortopedia, oculistica, urologia ed otorino, un potenziamento dei servizi territoriali (riabilitazione ed ADI), un abbattimento delle liste di attesa (Holter, Doppler, Ecografie ed Endoscopia) ed in particolare un servizio veterinario più efficiente per la cura delle colonie feline e del randagismo dei cani. Non è necessario sposare cause animaliste per costatare che quest'ultimo punto appare essere troppo spesso (con ignoranza ingiustificabile) trascurato.
Ricorso legale di tutti i comuni elbani contro gli atti regionali al TAR e/o al Presidente della Repubblica, come hanno proceduto il comune di Portoferraio (19-gennaio) ed il comune di Capoliveri (09.marzo). Proprio il ricorso legale di tutti i comuni rappresenterebbe una presa di posizione unitaria che porterebbe l'isola ad essere molto forte ad un confronto regionale per la firma di un Patto Territoriale e scongiurare che il nostro ospedale venga ridotto ad un Presidio di Prossimità
La battaglia visionari contro ribelli continuerà nella riserva. Deve essere la canicola estiva che mi fa vaneggiare, affermando da isolano la sanità come diritto costituzionale di tutti i cittadini.
Claudio Coscarella