Gli Architetti Elbani dopo una disamina del PIT recentemente pubblicato sul BURT regionale, esprimono preoccupazione per i contenuti del piano e delle sue previsioni; in particolare, premesso che le normative sono dispersive e suddivise in molteplici elaborati, le previsioni si sovrappongono sul territorio specie dove sussistono i vincoli per decreto già esistenti e i vincoli ex L. 1431 del 1985 (Galasso); in merito poi al territorio dell’Isola d’Elba, preoccupa ciò che è contenuto nell’elaborato definito “sistema costiero” scheda 11 e prescrizioni, in quanto estese a tutto il territorio costiero come perimetrato nella relativa cartografia.
Tali previsioni limitano in forma quasi assoluta la possibilità di intervenire nella ristrutturazione con parziali ampliamenti dell’esistente, con unica eccezione per le strutture ricettive che possono realizzare ampliamenti fino al 10% della superficie coperta e per i campeggi che possono ampliare del 5% la stessa superficie; tutto questo senza valutare che, per l’economia insulare le attività turistico-ricettive sono da equiparare ad una qualsiasi attività produttiva.
A nostro parere appaiono evidenti i rischi conseguenti l’applicazione di tali norme e prescrizioni; cioè, quelle di non poter nel tempo, dare la possibilità alle strutture turistico-alberghiere di adeguarsi alla moderna ricettività, con una evidente esigenza di migliorare i propri servizi da parte di moltissime strutture elbane, inserite ormai in un contesto di mercato chiaramente globalizzato.
Si sottolinea inoltre che le norme del piano non avrebbero rispettato il dettato legislativo, in quanto non è stata fatta la ricognizione dei vincoli così detti “Galasso” e la conseguente individuazione delle aree di “degrado” paesaggistico. Procedure tramite le quali sarebbe stato possibile semplificare i procedimenti relativi alla realizzazione dei piccoli interventi (apertura di una finestra, pergolati,tende,ecc…) e favorire la trasformazione dell’esistente senza valore paesaggistico,
urbanistico ed architettonico.
La non approvazione di tali semplificazioni procedurali,( che avrebbe portato l’immediato rilascio dell’autorizzazione paesaggistiche da parte di Comuni, evitando che molti piccoli interventi continuino tutt’oggi a dover ottenere il parere della soprintendenza), continua a scaricare sui Comuni tali adempimenti, su i cittadini tempistiche lunghe anche per banali interventi.
Sorprende infine che tra gli elaborati pubblicati dalla Regione sul proprio sito internet non compaiono le osservazioni e le controdeduzioni approvate dal consiglio regionale.
Gli Architetti auspicano che la nuova Giunta Regionale possa prendere in considerazione una nuova revisione delle norme approvate che possano tenere conto di un territorio particolare e particolarmente antropizzato come l’Isola d’Elba.
Il C.D. dell’Associazione Architetti Elbani