La prestigiosa carica da lei ricoperta mi mette in suggezione e soprattutto mi induce a smorzare le asprezze polemiche che il suo articolo richiederebbe, visto che trabocca di disprezzo per l’impegno, anche professionale, del Comitato Comune Unico sia per la redazione della proposta di legge che per la conseguente raccolta delle 5776 firme (cinquemila settecento settanta sei pari a circa un quinto - 1/5 - degli elettori elbani) ed infine ora per il referendum.
La proposta di legge d’iniziativa popolare, anche se a lei non piace, è frutto di un lavoro congiunto con li servizi legislativi della Regione ed è stata dichiarata “proponibile" dall’apposito ufficio regionale e poi successivamente, dopo le audizioni in commissione, anche dei sindaci e delle associazioni elbane, ha prodotto la risoluzione del Consiglio regionale per l’indizione del referendum, a voti unanimi, badi bene, a voti unanimi anche se lei non è uso a valutare i risultati dalle votazioni .
Votazioni che invece saranno alla base del nostro progetto di comune unico quando si svolgerà il referendum che nell’ipotesi da noi auspicata di un successo ampio e diffuso su tutta l’isola costituirà la base di discussione prima in commissione con i tre garanti della proposta di legge e poi in consiglio per eventuali modifiche ed integrazioni della suddetta proposta, come di tutte le proposte di legge.
Lei che ha comprovata ed apprezzata dimestichezza con i minori forse non se la ritrova con i maggiori che hanno problemi ben diversi del suo “latinorum” delle leggi e delle procedure. E se è vero che il sindaco delle sua Capoliveri ha dichiarato che il comune unico all’Elba è un’operazione di buon senso, fra l’altro ripreso anche dal governatore Rossi per l’ipotesi della Provincia della Costa, un motivo ci sarà. Forse lei non ha ben compreso, come invece ha capito il sindaco succitato e tanti altri sindaci, che Berlusconi l’anno scorso e Monti quest’anno hanno pesantemente tagliato le risorse dei comuni ed hanno imposto, senza alcuna necessità di referendum, ai piccoli comuni come i quattro dell’Elba sotto i 3000 abitanti: Rio, Rio Marina, Marciana e Marciana Marina, di fare le gestioni associate di almeno due dei servizi essenziali fin dall’anno prossimo per poi farli tutti dal 2014, quando col federalismo avanzante non avranno più le finanze derivate dallo stato ma se le dovranno cercare sul loro territorio.
Allora non solo i nostri maggiori ma anche i suoi minori non avranno più la possibilità di godere dei servizi di cui prima, chi più chi meno, comunque godevano. Infatti come lei avrà saputo quando è giunto a Capoliveri la gestione associata per ilTurismo di cui Capoliveri è capofila non riesce a decollare, i quattro comuni tenuti alle gestioni associate non riescono a trovare un’intesa, l’Unione di Comuni dell’Arcipelago Toscano è stata estinta di recente e la Comunità Montana era già stata sciolta da tempo.
Non ci resta, caro dr. Casciano, che puntare sul Comune Unico che non risolverà tutti i problemi dell’Elba ma per lo meno avvierà un processo virtuoso, intanto di risparmio di spesa e di miglior utilizzo di risorse umane, ma soprattutto affronterà in maniera unitaria le problematiche che hanno frenato lo sviluppo socio economico della nostra isola, con una politica unitaria per il turismo, per l’ambiente, per i trasporti, per l’urbanistica, per i servizi socio sanitari e ora anche per l’amministrazione della giustizia per cui lei tanto ha operato. Le sembra poco? Oppure pensa che si debba continuare a coltivare ognuno il nostro orticello per farlo fiorire solo d’estate quando si torna ad annaffiarlo senza preocuparci di come hanno passato l’inverno i nostri amici dell’Elba? Amici che, stia tranquillo, sono in grado di votare con tutta consapevolezza due schede contemporaneamente per dare un futuro a quei minori di cui lei si è tanto occupato!
Gabriele Orsini