Dobbiamo ai nostri lettori una precisazione relativa ad una nostra interpretazione non esatta del comunicato stampa emesso dal Consiglio dei Ministri dopo la sua seduta dedicata ai tagli operati dal Ministero della Giustizia.
Se è infatti vero che sono state eliminate tutte le 220 sezioni staccate dei Tribunali senza eccezioni di sorta (e quindi chiude anche quella portoferraiese), lo stesso non accade per le sedi dei Giudici di Pace una parte dei quali resta operativa. Portoferraio rientra tra queste ultime.
Resta da capire se da noi ci sarà distinzione o sovrapposizione della figura del Giudice di Pace con quella del Giudice di Prossimità che il Governo ha destinato all’Elba e ad altre sei delle isole minori e resta da capire quali altre competenze oltre “la ricezione degli atti urgenti in caso di non funzionamento dei servizi marittimi”, come afferma il Ministro Severino che su questa riforma della Giustizia, a fronte dell’ennesima contraddizione tra la volontà espressa dalla Camera dei Deputati e quella manifestata dal Senato, ha avuto mano libera per infierirci un’altra mazzata.
Già, poiché, dovuta precisazione fatta, c’è da osservare e ripetere che comunque, da domani ci costerà di più anche la giustizia, e che da domani, per qualunque “puttanata” civile o penale dovremo andare a Livorno.
Ora che di ciò se ne impippi bellamente il Governo Monti lo possiamo pure capire, visto le lacrime di coccodrillo che finora ci ha ammannito (ci pare di riascoltare “Ho visto un re” di Jannacci-Fo nella quale tutti i ricchi potenti piangono miseria, ed al misero non è consentito neanche piangere), quello che non comprendiamo è l’assurdo silenzio dei sindaci e dei maggiorenti elbani che incassano lo schiaffone senza battere ciglio. Roba da chiodi.
s.r.