"Ogni pace si compra con delle viltà".
Questo aforisma del filosofo contemporaneo colombiano Nicolás Gómez Dávila, sembrerebbe ben descrivere gli ultimi accadimenti politici campesi.
La viltà, così come l'incoerenza e la mancata trasparenza sembrano essere le principali "virtù" della nostra classe politica che sta governando Campo.
Con l'incoerenza sono state vinte le elezioni. Incoerenza di colui che ha professato da sempre una idea politica, rappresentando, come segretario sull'isola e vice segretario in Val di Cornia quel Partito Democratico che ha un potere abnorme ed incontrastato, salvo doversi poi alleare, con il solito ridicolo e risibile escamotage della lista civica, con gli odiati destri, tanto avversati nella dialettica sinistrorsa.
Mancata trasparenza di coloro che, con un vero e proprio ricatto, hanno chiesto ed ottenuto la testa del loro Vice sindaco, senza sentirsi in dovere di specificare il motivo.
Rottura insanabile che, trattandosi anche di Assessore fondamentale della Giunta, potrebbe far presupporre l'esistenza di azioni compiute da quest'ultimo per favorire qualcuno, in contrasto con i suoi colleghi di movimento. Oppure, al contrario, al mancato accoglimento, da parte dello stesso, di richieste degli quattro fuoriusciti, a favore di terzi. È chiaro che questo non è certo un "je accuse" nei confronti di alcuno, ma solo l'evidenza di come la mancata trasparenza possa portare il cittadino anche a pensare male.
Infine La viltà politica di colui che, al fine di rimanere al potere a tutti i costi, dopo aver incensato il vice sindaco lo sfiducia, in un improbabile quanto contorto discorso, trionfo dell'ossimoro.
Prima di dare un giudizio su quanto fatto di buono da una amministrazione (a mio parere quasi nulla) sarebbe il caso di riflettere sul modus operandi della stessa e su metodi che fanno, del mancato rispetto dei propri compagni di strada e dei cittadini tutti (tramite l'assenza di chiarezza) il principio guida del proprio governare.
Una tristezza infinita
Gian Luigi Palombi