I grandi anticipatori della strategia “del carciofo”, i reali sabaudi-piemontesi, hanno trovato loro continuatori, ancora più intraprendenti, negli amministratori marinesi.
Appunto a Marciana Marina abbiamo già avuto modo di segnalare, inutilmente in quanto il fatto perdura, l’anomala ed inconsueta figura di un assessore – fornitore di derrate alimentari a strutture comunali (scuole, per maggior chiarezza), che sta montando con modalità analoghe un altro caso nell’ambito, ben più altisonante, cultural-archeologico-restauromanutentivo.
Ci riferiamo alla ancor più particolare anomalia di un Sindaco che faccia assegnare incarichi remunerativi, per affidamento diretto, a soci (od a soggetti riconducibili agli stessi soci) proprio di quella Associazione culturale ILVA di cui egli stesso è co-fondatore e Vice Presidente, ed alla quale appartengono anche il professore Centauro, dell’Università di Firenze, ed il dottor Zecchini.
Sembrerebbe così che tutto sia fatto affinché, per così dire, tutto resti in famiglia, cogliendo una foglia alla volta, fino ad arrivare al carciofo intero, senza troppo rumore.
Si inizia con una convenzione non onerosa con Università (di Firenze, nella fattispecie), e magari con l’utilizzo di volenterosi ed animosi studenti, per poi, dopo qualche tempo, attivare affidamenti, diretti e remunerativi, a consoci nella stessa ILVA: è stato così, ad esempio, per il “Piano del colore” e per il restauro manutentivo della Torre.
Tutto senza neanche l’ombra di un bando per un concorso d’idee, o di una selezione pubblica o di un avviso pubblico, come in realtà viene fatto, nello stesso Comune, per la selezione dei consulenti legali.
Eppure, in nessun settore del sapere umano esistono competenze inattaccabilmente uniche o tali da non poter essere messe a confronto con tantissima altre.
Così, tanto per continuare, recentemente è stato deliberato dalla Giunta marinese, un protocollo d’intesa istituzionale, con la solita Associazione ILVA, per l’esecuzione di studi e ricerche sulla “Via Etrusca del Ferro”, in gemellaggio su fantasiosi presupposti, ebbene sì, con il Comune di Vietri, in Campania.
Si tratta, alla data, di un protocollo nebuloso, dal punto di vista delle spese e della onerosità per le casse comunali: restiamo in attesa di vedere come si svilupperà o si trasformerà nel tempo.
In ogni caso, un approccio più aperto, dialettico e trasparente con il mondo della cultura e delle professioni ad essa connesse, porterebbe, ne siamo certi, maggiori stimoli e contributi di ancor migliori esperienze e competenze.
Paolo Di Pirro
Francesco A. Gentili