Ho letto con molta attenzione la nota di Francesco Bosi riguardante la portualità e l'assetto viario di Rio Marina.
Sono assolutamente d'accordo con quanto da lui scritto e rilevo come sulla politica territoriale i nostri intenti siano in perfetta sintonia: far “risorgere”, ma realmente, il nostro versante lasciandoci alle spalle la fase furiosa, la demagogia, la retorica.
La timidezza sin qui dimostrata dalla attuale Amministrazione, nei riguardi del tema, è ingiustificata dal momento che la portualità e la viabilità sono la nostra “priorità” ed in assenza di queste infrastrutture siamo condannati ad una continua rincorsa al benessere che difficilmente raggiungeremo.
Se consideriamo, come ci ha documentato il dottor Umberto Canovaro, con il suo articolo apparso su La Piaggia (2009) ed intitolato “Finalmente il Molo” i lavori furono terminati nel 1912 e da allora il molo è stato esteso di qualche decina di metri ed è stato compiuto il 'pennello' al Sasso.
Constatato che sono passati oltre cento anni durante i quali non siamo riusciti a dotarci di un porto la dove altri, con più iniziativa, hanno creato infrastrutture idonee, spesso sovradimensionate rispetto alle esigenze, mi sorge il dubbio che dipenda da noi.
Oltre tutto siamo il secondo approdo marittimo/commerciale elbano (privi di infrastrutture) con conseguenze viarie immaginabili e senza considerare l'inquinamento, sia acustico che ambientale, cui sono sottoposti gli abitanti di RM.
Quindi si può affermare, senza di timore di smentita, che nulla di significativo è stato fatto da quel lontano 1913 e credo sia giunta l'ora della rivincita!
RM deve qualificarsi turisticamente e tutto passa dal porto turistico, dall'attracco della nave di linea a Vigneria e dal by-pass che consenta di eliminare l'attraversamento del nucleo urbano (come da progetto APPE).
Oggi APPE propone un adeguamento tecnico-funzionale (ATF) che comprende interventi atti a riconfigurare le banchine interne del porto e ad incrementare le prestazioni del molo di sopra-flutto.
Poca cosa che accrescerà le problematiche e ci condannerà ad un misero futuro.
In una mia nota del 19 aprile 2015 mi soffermavo su alcune considerazioni di approfondimento, del tema, quali il Quadro complessivo della Programmazione Regionale e Provinciale che prevede:
“Per potenziare i collegamenti sul versante orientale dell'Elba è necessario prevedere interventi strutturali e infrastrutturali volti a conseguire un potenziamento degli accosti per le navi di linea, a risolvere le problematiche relative alla sicurezza della navigazione ed alla protezione della specchio acqueo interno, a studiare la possibilità di adeguamenti e potenziamenti dell'assetto viario che consentano di eliminare l'attraversamento del nucleo urbano di maggior congestione e sia in grado di sostenere l'atteso incremento di flussi di veicoli”.
E ancora per quanto riguarda la Portualità turistica “in coerenza con il potenziamento del porto commerciale, realizzazione di un porto turistico con servizi alla nautica, riqualificando il “water front” e le aree del centro connesse e potenziamento e qualificazione dell'approdo di Cavo”.
Oppure l'Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione Toscana (2011) per il congiunto coordinamento e la realizzazione delle infrastrutture strategiche, e con indicazioni delle principali priorità, aveva previsto interventi per il miglioramento dell'accessibilità e dell'infra-strutturazione portuale, nonché dei servizi di accoglienza ai passeggeri, dei porti di Portoferraio e Rio Marina.
Tali interventi erano inseriti tra le Opere comprese nel Programma approvato dal CIPE il 21.12.2001 e aventi carattere di “preminente interesse strategico” e per Rio Marina l'Intesa prevedeva interventi pari a 21 milioni di euro.
Nel recente incontro che ho avuto con Enrico Rossi in occasione della sua visita all'Elba in relazione al fenomeno “Sinkhole” sulla provinciale in Loc. Il Piano, mi confermò disponibilità sulla questione portuale e viaria di RM (che conosce alla perfezione) se chi amministra avesse “ripreso in mano” il progetto di APPE: “io più che dare i soldi che devo fare, la Regione non può sostituirsi, ad ognuno il suo”.
Ecco perchè trovo 'sinistro' l'appello che il pd locale ha voluto farci giungere: non siamo in grado e occorre la tutela della Regione.
Strada impercorribile ed è per questo motivo che mi appello a Renzo Galli affinchè imponga le sue prerogative e riprenda velocemente la dovuta iniziativa, lontano da sirene e favole, di convocare, fatte le opportune ulteriori verifiche con APPE e viste le nuove normative in materia di urbanistica, la Conferenza dei Servizi per la VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Nel contempo richiedere ad APPE di ribadire la validità ed attualità del proprio progetto sul porto di Rio Marina, l'unico che garantisca la protezione ad Est in condizioni meteo marine avverse.
Se si vuol bene al paese non si può agire diversamente e il sostegno arriverà anche dai critici, da coloro i quali non hanno mai nascosto il loro scetticismo.
Renzo Sanguinetti