In merito ad EXPO oramai arrivati alla di questa esperienza che ha visto protagonista il nostro paese, è arrivato il momento di fare i bilanci, anche se è ancora troppo presto per avere riferimenti chiari e precisi.
Al di là del numero dei visitatori, che sono oltre 20 milioni, un riferimento estremamente rilevante al momento, anche se inferiore alle attese, si dovranno analizzare i dati, quando saranno definitivi e completi. Se come sembra, ma non ci sono ancora precise ufficialità, le presenze straniere sono state solamente il 25% ed i ricavi dall'evento minimali, le considerazioni devono essere più approfondite e meno superficiali. In effetti, la campagna EXPO negli ultimi mesi con biglietti serali a 5 euro, un sesto del prezzo normale di ingresso, nonché adeguata promozione per stimolare tutti gli ambiti del servizio pubblico nazionale a visitare l'esposizione, sono indicatori da non sottovalutare. Personalmente sono contento che nei mesi estivi EXPO non sia adeguatamente decollata, d'altra parte la concorrenza è uno stimolo per il mondo dell'impresa, pertanto il dato positivo delle realtà balneari, aiutate anche dal forte caldo, con un notevole incremento di stranieri ha favorito un settore trainante dell'economia turistica del nostro paese, molto più importante di un consesso fine a se stesso e limitato nel tempo (comunque le città di interesse storico ed artistico, compresa Milano, sono sempre al vertice dei flussi). In generale, se il trend sarà mantenuto fino alla fine del 2015, vi sarà una presenza di oltre 53 milioni di arrivi di stranieri in Italia per quasi 200 milioni di presenze, il che relativizza e non poco il dato di EXPO nei suoi 6 mesi di durata. Questi grandi eventi, un po' come le fiere in genere, non possono essere giudicati nell'immediato, ma sono i loro effetti a lungo termine che determinano il risultato. Visto il tema dell'esposizione "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", capiremo solo in futuro se il messaggio è stato fortemente recepito. Io credo che non sarà così, anche perchè le contraddizioni fra chi muore di fame e chi invece soffre di disturbi alla salute legati ad un'alimentazione scorretta non sono stati assolutamente percepiti. L'offerta alimentare di ogni genere nei padiglioni ed a prezzi tutt'altro che congrui, non sono certo in linea con il messaggio che sarebbe dovuto partire da Milano per arrivare in tutto il mondo. La propaganda non è mai una corretta chiave di lettura, per migliorarsi servono dati concreti ed analisi approfondite, scevre da qualsiasi strumentalizzazione. Per capire come sia andata veramente EXPO dovremo aspettare i mesi a venire.