Per i paesi di Rio Marina e Cavo ci sono nuove opportunità di crescita economica, e la strada imboccata è quella giusta. Tuttavia c'è bisogno di stringere i tempi. Non ci riferiamo all’adeguamento tecnico funzionale del porto di Rio Marina, poiché già trasmesso dall’Autorità portuale al Consiglio superiore dei lavori pubblici, quanto all’utilizzo delle acque geotermiche di Cavo, e al potenziamento del Parco minerario, al riuso dei beni avuti dall’Agenzia del demanio e al superamento delle criticità ambientali presenti nelle aree ex minerarie, perlopiù inserite fra le aree protette del Pnat. La logica e la regola vorrebbero che questi ultimi fossero compresi nel Patto per l'Elba, di cui però si parla invano da oltre cinque anni, mentre intanto stanno passando i sei mesi della proroga concessa per l'affidamento dei servizi di manutenzione e di vigilanza dei beni demaniali inclusi nel compendio minerario. Le istituzioni regionali e nazionali, pertanto, devono essere consapevoli come questa comunità sia di fronte ad un treno che passa una sola volta e, per il bene dei nostri cittadini, questo treno non può essere perso. È nostro desiderio, pertanto, che il previsto incontro di lunedì prossimo, fra il sindaco di Rio Marina e l'assessore Ceccarelli, avvii una proficua collaborazione istituzionale per giungere ad un atto di edilizia concordata da attuare con un Patto territoriale fra il comune di Rio Marina, la Regione Toscana, il Parco nazionale dell’Arcipelago e il Ministero dell’Ambiente».