Il consigliere Nurra ci attacca per le nostre scelte urbanistiche. L’attacco rientra in una pluriennale strategia del suo gruppo consiliare di criticare, anche molto pesantemente e polemicamente, il lavoro degli altri, guardandosi bene dal proporre concrete soluzioni alternative.
In politica tutto è lecito e legittimo, soprattutto quando si avvicina la campagna elettorale, per cui non mi scandalizzo. Voglio però ricordare all’amico Nurra che è difficile che il bue possa dire cornuto all’asino. Se ben ricordo l’Amministrazione di cui faceva parte approvò il piano strutturale di Portoferraio, ancora vigente. Se ben ricordo in quel piano sono previsti nei primi dieci anni dalla sua entrata in vigore (cioè dal 2002 al 2012) novantamila metri quadrati di edilizia residenziale, di cui più dell’80% nuove costruzioni.
Ora, il consigliere Nurra che ci critica, era ed è consapevole di aver pianificato per Portoferraio, nell’ultimo decennio, uno sviluppo edilizio pari a circa 1.200 nuovi appartamenti? E’ consapevole di quale sarebbe stato l’impatto di un simile modello?
Se la mia Giunta non avesse bloccato tutto questo, stoppando le seconde case e prevedendo interventi razionali per le prime, se non avessimo deliberato di rinunciare per sempre, nella sostanza, ad oltre il 70% di quelle volumetrie, cosa sarebbe oggi Portoferraio? E quali problemi dovremmo gestire, in relazione ai servizi, alle infrastrutture, alla viabilità?
Il caso di Portoferraio negli ultimi anni è un caso di sviluppo sostenibile e di decremento razionale. Il problema è che bisognerebbe decrementare anche le bombe politiche, specie quando si sparano a casaccio.
ROBERTO PERIA - Sindaco