Ho letto con simpatia (proprio nel senso etimologico del termine, stante le mie ben maggiori esperienze professionali e manageriali rispetto a quelle, nuove, di consigliere comunale di minoranza) l’articolo del signor Paolo Boggi sulle polemiche politiche a Marciana Marina che mi vedrebbero particolare protagonista.
Da quell’articolo credo di poter raccogliere due raccomandazioni principali: la prima sulla necessità di una “piena collaborazione di tutte le forze politiche” per affrontare le sfide dell’economia globale, anche sul versante turistico; la seconda sulla “dannosità” nei confronti del turismo della dialettica politica mediatica.
Sul primo punto, il signor Boggi ha tutto il diritto di ignorare che proprio il primo atto da me compiuto nei confronti del sindaco entrante (vincitore, per carità), subito dopo le dovute congratulazioni, sia stato quello di offrire nei modi leciti la massima collaborazione politica proprio per affrontare e superare le sfide e le difficoltà che Marciana Marina si trova davanti, anche suo malgrado.
Ebbene, nell’occasione il sindaco Ciumei (si veda l’articolo del 29 giugno scorso), nel rimandare al mittente l’offerta di costruttiva collaborazione, bollò il tutto come desiderio di “ammucchiata” !
A questa “porta chiusa”, Ciumei continua tuttora ad aggiungere una assoluta disattenzione verso le funzioni e l’utilizzo del Consiglio comunale quale strumento anche di confronto, oltre che un’altrettanto assoluta ostilità verso Commissioni tematiche di lavoro e confronti con la popolazione ancorché suffragate da corpose petizioni popolari.
Quanto sopra non lascia alla minoranza consiliare altra possibilità che eleggere la comunicazione mediatica quale unico ed insostituibile, per quanto oggettivamente improprio, strumento democratico per esercitare il mandato istituzionale finalizzato, quanto meno, alla denuncia od al tentativo di prevenzione di sprechi del denaro pubblico e di altri tipi di palesi carenze con danni per la popolazione e per le sue attività.
Se Ciumei, una volta per tutte, rinunciasse ai suoi soliti ed improduttivi atteggiamenti ed iniziasse finalmente ad elaborare e realizzare progetti e programmi concreti e sostenibili, magari attingendo senza pregiudizi a tutte le risorse umane sane disponibili, forse qualche passo in avanti verso le soluzioni auspicate dal signor Boggi potrebbe essere compiuto.
Per quanto riguarda il secondo punto sollevato, appunto la “dannosità” nei confronti del turismo della dialettica politica mediatica, ho l’impressione che, da un lato si sopravvaluti l’effetto delle mie comunicazioni rispetto a tante altre e, dall’altro si sottovaluti l’autonoma capacità di informazione, constatazione e discernimento del turista-tipo e, perché no, degli stessi cittadini marinesi.
Ritengo, infatti, che effetti ben più negativi sul comparto turistico hanno avuto ed avranno altri macrofenomeni ampiamente sperimentati sulla propria pelle dai turisti, oltre che pubblicizzati sulla stampa anche da istituzioni: mi riferisco, ad esempio, al voluto fallimento della gestione associata della promozione turistica, all’insostenibile leggerezza dell’assistenza sanitaria, alla criticità ed alla onerosità dei trasporti marittimi ed aerei, ai costi ed alla carenza di servizi degli stazionamenti nautici, all’assenza di manifestazioni di intrattenimento, alla gestione delle concessioni balneari (con tanto di sbandierati sequestri) anche in zone non balneabili per l’assenza di depuratori, alla montante indisponibilità di spiagge e spiaggette oggetto di una selvaggia ed incontrollata privatizzazione di fatto, alla generale carenza di servizi al turista, alle insufficienze alberghiere, al degrado dell’arredo urbano, ad una generale difficoltà di rapporti che (se non ricordo male) lo stesso signor Boggi ha avuto modo di sperimentare direttamente, ed a quanto altro ancora. E’ sufficiente ?
In questi ultimi tempi, l’offerta turistica mondiale è aumentata a dismisura, in qualità, in quantità, in economicità, in diffusione illustrativa ed informativa (è il regno di Internet e del passaparola mediatico) : la logica del “furbesco acchiappo” e delle finte attrattive, ma anche delle sole bellezze naturalistiche, non regge più e si sono già fatti strada ben altri metodi di incentivazione, di servizio e di fidelizzazione.
Sinceramente non credo affatto che questa “dialettica politica mediatica” possa incidere su un comparto così articolato e complesso; credo, invece, e spero, che ciò possa fungere da stimolo verso le pubbliche Amministrazioni e verso gli Operatori più avveduti per compiere una sincera autocritica e per raccogliere le forze migliori per iniziare ad elaborare progetti e porre in atto investimenti per stare almeno al passo con i tempi.
E, comunque, il silenzio non può essere un’opzione.
Paolo Di Pirro
Consigliere del Comune di Marciana Marina (foto Alex Beneforti)