L'argomento migranti continua ad essere il punto di rottura tra le due componenti il consiglio comunale.
Da ben oltre due mesi e mezzo il Sindaco Lambardi sfugge al più volte richiesto approfondimento di questo tema in Consiglio Comunale, luogo deputato alla discussione democratica degli argomenti che interessano la vita della comunità, continuando a differire il pubblico confronto richiesto da parte della sua maggioranza, dalla minoranza e dalla popolazione tutta dopo le sue dichiarazioni alla stampa di disponibilità all'accoglienza senza mai esporre il suo progetto e le modalità di attuazione.
Ricapitoliamo i fatti a chi ci legge:
- Il 14 settembre, la minoranza, ha formalmente inviato al Sindaco richiesta di trattazione dell'argomento richiamando parti dello Statuto Comunale, che prevedono l'obbligatorietà della convocazione entro 20 giorni
- Il primo Consiglio utile per tale trattazione risultava quello del successivo giorno 25 settembre, senza che nessuna attenzione venisse rivolta alla richiesta della minoranza
- in sede di svolgimento del Consiglio, alla richiesta di fornire notizie sui motivi dell’assenza dell'argomento, il Sindaco con una certa dose d’irritazione per l'intervento della minoranza fuori dell'ordine del giorno, affermava che l'argomento “migranti” sarebbe stato trattato nel corso di un apposito Consiglio comunale “aperto” alla cittadinanza per favorire la massima partecipazione.
Il suo duro intervento determinò la decisione della minoranza di abbandonare, in segno di protesta, la sala consiliare.
- Il 7 ottobre dopo una ulteriore pressione sul Sindaco ad adempiere agli obblighi statutari dando pronto contenuto agli impegni assunti nel Consiglio, lo stesso, comunicava di non poter dare corso alla richiesta poiché non rientrerebbe tra gli argomenti da sottoporre alla discussione del Consiglio Comunale. Affermava, inoltre, di non volersi sottrarre ad un pubblico dibattito ma che ciò si sarebbe collocato all’interno della “Festa della Toscana”.
- Ritenendo l’atteggiamento del Sindaco poco rispettoso del confronto democratico, della minoranza consiliare e di tutta la popolazione campese con il solo fine di far cadere nel dimenticatoio il problema o almeno con l’obiettivo di spostare di ulteriori due mesi il problema, la minoranza informava della sua assenza in segno di protesta nel prossimo consiglio ed anche dai successivi e così via fin quando il Sindaco non avrebbe provveduto ad adempiere ai suoi doveri.
Il 30 novembre – festa della Toscana - un altro consiglio comunale, ma nessuna iniziativa del Sindaco sul tema dei migranti e, di conseguenza, nuova assenza della minoranza.
Chiaramente il Sindaco con questa sua resistenza vuole impedire la discussione su argomenti per lui “scomodi” in aperto contrasto con i proclami elettorali che parlavano di trasparenza, partecipazione e, addirittura, assemblee popolari.
Non solo non vi è segno della volontà di mantenere le promesse fatte ma nemmeno si riesce a discutere e trattare democraticamente l’argomento migranti in Consiglio Comunale nonostante il Sindaco avesse affermato di volerne dedicarne ai migranti uno ad hoc.
Infine ultimo colpo di scena del Sindaco per evitare il confronto:
la festa della Toscana non è più festeggiata in una data specifica ma è diventata un periodo che interessa fino a tutto il mese di febbraio; il consiglio comunale aperto si trasforma in un convegno dove esperti nazionali ed internazionali relazioneranno sul tema; ma, alla fine di tutto ciò quale è la posizione della nostra amministrazione?
Ai posteri l’ardua sentenza
Gruppo consiliare Nuovo progetto per Campo