Sembrava dovesse scatenarsi una guerra paesana senza quartiere a Campo, ma si è giunti - probabilmente per le capacità di mediazione di chi si è assunto il compito di evitare altre lacerazioni - con sorprendente rapidità, se non esattamente ad una totale pacificazione, almeno ad un armistizio.
Così dopo un cannoneggiamento incrociato sulle pagine di Facebook e dei giornali (non solo locali), con la Presidente del Consiglio d'Istituto del "comprensivo" campese Luciana Mari, criticata per aver pubblicato "post", giudicati da altre rappresentanti dei genitori non consoni al suo ruolo istituzionale, per il contenuto discriminatorio, ed una levata di scudi di altri cittadini di parere diametralmente opposto, la discussione ha trovato una almeno apparente composizione nella più naturale delle sedi, il Consiglio di Istituto, con la regia del Dirigente Scolastico Enzo Giorgio Fazio.
Ma il Consiglio, in realtà, ha solo ratificato con il suo voto unanime, un accordo che era stato trovato in una riunione che lo ha preceduto, ed a cui avevano partecipato le parti più direttamente in causa (tutti i rappresentanti dei genitori che ne fanno parte), e che è stato sintetizzato in un breve documento:
"La componente genitori - vi si legge - in merito a quanto apparso sui mezzi di informazione nei giorni addietro, si dichiara costernata e amareggiata, riafferma la vocazione inclusiva e di accoglienza dell'istituto comprensivo Giusti, di riconoscersi integralmente nei dettami della Costituzione e in particolare negli articoli 3, 33 e 34.
Esprime inoltre piena solidarietà a quanti sono stati oggetto di attacchi e offese, ribadendo il fine di fattiva collaborazione del consiglio d'istituto di Campo nell'Elba teso a contribuire alla costruzione di una scuola confidente e capace di intercettare le esigenze dei suoi alunni".
E.R.