Il contributo di sbarco sostituisce l’imposta di sbarco che non potrà più essere riscossa dalle compagnie di navigazione per conto dei comuni.
Il gettito del contributo di sbarco è destinato per legge a finanziare in via prioritaria interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientale e poi anche interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori.
Tra le possibili destinazioni del gettito del contributo di sbarco non sembrerebbe essere prevista la promozione turistica che invece può essere finanziata dall’imposta di soggiorno.
Nel momento in cui la congiuntura geopolitica favorisce l’incremento delle presenze turistiche nel nostro Paese siamo convinti che il migliore attrattore turistico di un territorio sia quello della qualità dell'ambiente e dei servizi.
Sembra una svolta rispetto alla gestione dell’imposta di sbarco che, invece di migliorare la qualità dell’ambiente e dei servizi, ha impiegato un importo equivalente a circa 50 euro per ogni residente dell’Elba soprattutto per una promozione turistica spesso autoreferenziale.
E’ opportuno che gli interventi finanziabili dal gettito del nuovo contributo, da destinare a sostegno dei servizi ecosistemici, ambientali e culturali e per migliorare i servizi collegati alla funzione turistica, siano organizzati con una pianificazione organica di area vasta comprendente tutta l’Elba e Pianosa.
Inoltre, la nuova legge prevede il caso in cui "Il comune che ha sede giuridica in un'isola minore, e nel cui territorio insistono altre isole minori con centri abitati”, ma non prevede il caso dell’Elba (o di Ischia e Capri) in cui nella stessa isola ci siano più comuni, alcuni dei quali privi di collegamenti di linea navali ed aerei.
Quindi, stando al testo della nuova legge, con il contributo di sbarco potranno essere finanziati interventi solamente dal gettito del nuovo contributo applicato dai comuni di Portoferraio, Rio Marina e Campo nell'Elba, dove si effettua lo sbarco dei passeggeri dei collegamenti di linea e dei vettori navali ed aerei. Per assicurarsi entrate simili, anche se probabilmente minori, gli altri comuni dell'Elba potranno istituire l'imposta di soggiorno.
E’ auspicabile che il nuovo contributo sia applicato in misura utile per garantire la realizzazione degli interventi previsti dalla legge che tuttavia garantisca la concorrenzialità del territorio già gravato dal costo del trasporto marittimo.
E’ evidente che per gestire efficacemente il contributo di sbarco e l’eventuale imposta di soggiorno sarebbe necessario dotare l’isola d’Elba di un ente amministrativo sovra-comunale che, invece che ai i localismi ormai obsoleti, lavori ad una visione organica unitaria della gestione del territorio, dell’ambiente e dei servizi per popolazione residente e turisti.