Vecchi rancori personali e la smania di protagonismo fanno talvolta brutti scherzi a chi, come ad un certo Ivano Arrighi da Ivrea, vuol farsi solerte paladino di una improvvida crociata contro le Amministrazioni di sinistra che hanno governato il comune di Rio Elba negli ultimi anni. A quale titolo parli questo signore, noto soprattutto per un astioso blog locale, non è dato saperlo, anche se indubbiamente appare bene informato sulle vicende di quel comune di cui sono stato Sindaco nel quinquennio precedente all’attuale Amministrazione.
Niente di nuovo rispetto a quanto già detto durante la sceneggiata prenatalizia del 18 dicembre scorso al teatrino Garibaldi, ma con in più un pizzico di supponenza da maestrina con la penna rossa che fa il paio con quella di altri suggeritori del sindaco inquisitore in sella da circa due anni.
Per la parte contabile, in attesa di visionare la documentazione richiesta al Comune, credo che spetti anche all’allora responsabile dell’Ufficio Ragioneria, se lo riterrà opportuno, replicare alle accuse mosse, nella convinzione che, come sempre ha rassicurato, non vi sia alcuna irregolarità gestionale e che i fondi per gli interventi siano a disposizione dell’Ente. E ciò, se non altro, in coerenza e nel rispetto del principio tipico del diritto, e ancor più civile e etico, quale quello del contraddittorio.
Per quanto riguarda il resto ritengo di dover puntualizzare:
che è stata la mia Amministrazione a disdire il contratto con la Società Etruria perché ritenuto eccessivamente oneroso;
che è stata sempre la mia Amministrazione che ha fatto fronte, dinanzi all’incedere di una crisi devastante per la finanza degli Enti Locali, ad una progressiva riduzione delle spese correnti e a quella dell’accensione di nuovi mutui;
che in ogni caso il riferimento alla rata corrente annuale dei mutui è odioso e pretestuoso, perché è a tutti noto che non c’è Comune che possa realizzare opere pubbliche se non contraendo prestiti bancari, sui quali, ovviamente, gravano interessi pluriennali da ammortizzare nel tempo;
che sul finanziamento per la messa in sicurezza del fosso di Bagnaia siamo ancora in attesa di una risposta da parte del Sindaco sulla verifica della giacenza di cassa presso la Tesoreria del Monte dei Paschi così come indicato dalla determina n°17 del 14/4/2015;
che le cosiddette accuse della Corte dei Conti, intese ad ovviare ad eventuali irregolarità o omissioni o errori procedurali, non sono mai sfociate in un una richiesta di dissesto finanziario, né hanno mai ritenuto illegittimi i bilanci redatti dagli uffici, vistati dai sindaci revisori dell’epoca ed approvati dal consiglio comunale.
Verificheremo, nel caso, se altrettanto scrupolo e attenzione sono stati osservati dall’attuale Amministrazione nella redazione di alcuni atti che interessano la polemica in corso ed anche altro.
Per quanto mi riguarda mi riservo di segnalare al mio legale il nome del nuovo censore in aggiunta a quello del Sindaco sulla presenza o meno di eventuali affermazioni diffamatorie.
Danilo Alessi