Trovo molto serie e gravi le considerazioni del consigliere Gabriele Baldetti, la sua intenzione di dimettersi dal Consiglio Comunale di Capoliveri e l'amara conclusione che le contraddistingue e gli esprimo la mia solidarietà come collega consigliere invitandolo a ripensarci. È una denuncia molto forte dello stato della democrazia istituzionale comunale e partecipata e che rivela una situazione generale, non solo capoliverese, ma in tutta l'Elba: siamo ad una continua esclusione dei Consigli Comunali dalle decisioni, dalle scelte, che interessano l'insieme delle comunità amministrate e ormai tutte assunte dal solo Sindaco, od anche dalla Conferenza dei Sindaci, quando si tratta di tematiche comprensoriali: Sanità, trasporti, tassa di sbarco, promozione turistica, senza una consultazione dei rispettivi consigli. Si dimentica che nei Consigli, eletti dai cittadini e depositari della loro sovranità politica, non ci sono solo i rappresentanti delle maggioranze, anch'esse non sempre unanimi, ma anche rappresentanti delle minoranze e che devono essere consultate anche se esprimenti opinioni diverse: il pluralismo è il sale della democrazia. Anche questi metodi di governo autoritari, spesso inefficaci e clientelari, eccedenti per certi atteggiamenti personalistici e da neoPodestà, alimentano quell'apatia e distacco dalla politica dei cittadini, denunciata da Gabriele e che si risolvono spesso nell'astensionismo dei cittadini dalla politica e dal voto o nel costituirsi in una varietà di comitati e sottocomitati, con identità confusa e scarso peso politico. Forse sarebbe meglio ridare forza a metodi democratici, valorizzando un sistema istituzionale rispettoso delle assemblee elettive, innanzitutto i Consigli Comunali e pensare finalmente a dare all'Elba un'assemblea consiliare di tutta l'isola attraverso la costituzione dell'Unione dei Comuni elbani. Questo aumenterebbe l'autorevolezza delle istituzioni comunali elbane e la credibilità della democrazia come trasparenza e imparzialità dei metodi di governo che essa assicura e garantisce. Del resto con la scomparsa delle Province dovremo organizzarci come Comuni dei territori periferici, associandosi, per gestire molte funzioni amministrative e competenze che saranno trasferite ai Comuni, pena, in mancanza di una Unione, vederle gestite da Comuni capoluoghi o città metropolitane o peggio ancora, da organismi tecnocratici. E questo sarebbe un ulteriore smacco per il nostro territorio isolano e per i suoi cittadini.
Pino Coluccia
Consigliere Comunale
Rio Elba