Sull’agenda politico-istituzionale anche del nostro paese per il nuovo anno grazie soprattutto a Mattarella l’ambiente torna come bene comune. Ci torna insomma in quella dimensione non solo economica in cui l’ambiente ha lasciato le penne pagando dazio.
Tornano in sostanza sull’agenda del paese senza più trucchi e inganni il consumo del suolo, la tutela della natura e del paesaggio, della sicurezza del territorio, dell’aria pulita, della mobilità sostenibile. Il che significa in soldoni che alle troppe chiacchere pretestuose sulla burocrazia e le vecchie norme che vanno prima cambiate altrimenti non si può fare niente bisogna ora rimettere mano alla politica ambientale a Roma e nelle regioni e pure in Europa. Il che vuol dire molto concretamente come ci ha ricordato Mattarella rimettere mano ai parchi, alle autorità di bacino, alla programmazione e pianificazione del territorio a cui deve conformarsi anche l’economia compresa quella verde. Vale per Galletti la cui agenda finora su queste cose è rimasta in bianco, vale alla stessa stregua per le regioni con o senza terra dei fuochi o trivelle all’opera. Silenzi o rinvii si pagheranno specie in realtà con alle spalle robuste esperienze come la Toscana se vicende come quella delle Apuane o del santuario dei cetacei o della costa continueranno ad essere rimandate non si si a quando e perché.
Come Gruppo di San Rossore ci apprestiamo a dare una mano anche con due libri dove parleremo senza trucchi sia delle urgenze vere dei parchi sia della legge 394 la cui sola colpa è quella di essere stata ignorata anziché attuata e rispettata da chi doveva farlo a partire dal ministero.
Renzo Moschini