Emergency oltre a garantire cure gratuite e di qualità alle vittime delle guerre e della povertà in Afghanistan, Iraq, Sudan, Repubblica Centroafricana e Sierra Leone, è presente anche nel nostro paese e assiste i migrati e le persone Italiane bisognose sparse per la Penisola da Marghera a Napoli. Oggi ha 8 ambulatori ne aprirà altri e forse anche un ospedale.
La nostra associazione – ha detto Gino Strada – ci ha fatto conoscere un Paese che non immaginavamo, anche da noi il diritto alla salute è disatteso. Il Censis parla di 10,5milioni di connazionali che non si curano più a causa della crisi e questo è una vergogna e un disastro sociale.
L’allarme di Emergency è preoccupante ma molti di quei 10,5milioni di connazionali che non si curano più non è solo da attribuire alla crisi o all’invecchiamento della popolazione, ma alle mancate politiche sociali e di prevenzione e agli enormi tagli indiscriminati alla sanità pubblica messa in atto dalle Regioni per sostenere e finanziare altri progetti faraonici, attività di difficile comprensioni e politiche diverse che nulla hanno da spartire con la sanità.
Che Emergency si sostituisca allo Stato e alle Regioni per garantire ai cittadini una sanità pubblica equa ed efficiente per tutti, è una sconfitta che sgretola le lotte sociali e cittadine ivi compreso l’art. 32 della Costituzione Italiana e giustifica le inefficienze e le carenze del SSN e i vari SS Regionali. Noi cittadini dobbiamo essere consapevoli che altre forme di sanità e di cure scagionano chi propende per una sanità divisa per classe sociale e giustifica la privata.
Comitato Elba Salute