Voglio tranquillizzare il buon Coluccia, non c’è alcuna crisi politica nel centro-destra elbano ma semplicemente una differente visione nel rapporto tra amministratori locali e politica.
La differenza tra i Sindaci di area di centro-destra e quelli provenienti dallo (pseudo) centro-sinistra renziano è che i primi, pur essendo espressione di una ben definita area politica, rimangono, nella loro azione amministrativa, indipendenti, come del resto tutti i sindaci dovrebbero essere.
Gli amministratori piddini, al contrario, sono rigidamente legati ai diktat del partitone. Hanno sì una linea comune, ma semplicemente perché la loro linea deve essere, giocoforza, quella imposta dai loro maggiorenti del partito.
Chi non si adegua è fuori. Questo è il modus operandi del PD di Renzi, basti pensare alla sostituzione dei 10 membri del PD della commissione Affari costituzionali, epurati ad aprile scorso perché in disaccordo sull'Italicum.
Gli esempi che il signor Coluccia porta sono assolutamente illuminanti. Su tutti i casi menzionati (sanità, trasporti, scuola, tasse) il PD elbano non si è mai criticamente schierato contro quelle decisioni prese dalla Regione, che pure potevano risultare deleterie per l’Elba, ma si è sempre allineato alla politica dei propri potenti notabili regionali.
Questo non vuol dire certamente avere un progetto che abbia a cuore gli interessi dell’Elba, ma un progetto che tiene principalmente ai propri interessi di piccoli politici locali.
Ben venga il disaccordo su temi sensibili e delicati tra singoli sindaci, se questo è espressione di libertà intellettuale e personale.
Da una parte c’è la Democrazia, dall’altra il Partito Democratico.
Gianluigi Palombi - coordinatore Isola d'Elba, Foza Italia