Tutta l' Italia ha visto le drammatiche scene di alcune zone di Portoferraio sott'acqua. E menomale che non c'è scappato il morto! Tutto questo succede con grandissima frequenza un po' qui, un po' li, nella nostra Italia. Che dire, che fare?
C' è chi dice: ve l'avevo detto. Troppo facile.
Ho idea che la situazione, qui e là, sia complessa , enormemente complessa e che le soluzioni non siano così semplici.
Si invita a mandare meno anidride carbonica nell'atmosfera, ottima idea! Migliaia e migliaia di alberi , quelli possiamo metterli a dimora, entro pochi mesi , se si vuole. E per il resto? E' una strada da seguire, di certo, ma che poi ci siano immediatamente effetti positivi sull' ambiente, non ne sono così sicuro. Gli effetti magari ci saranno ma, forse, a lunga scadenza.
Intanto vorrei una riflessione, a livello nazionale. La tematica sollevata è tale per cui non se ne può parlare solo una volta, e cioè solo immediatamente dopo un evento più o meno drammatico, a livello locale. La tematica è tale che bisognerebbe, annualmente, magari a scadenza prefissata (es. nel mese di ottobre di ogni anno) fare il punto sulla situazione, zona per zona, vedere cosa va e cosa non va. A cose avvenute qualche giorno prima, ci sarà sempre una minoranza che attacca ed una maggioranza che si difende: abbiamo fatto questo, quell'altro, approvato stanziamenti adeguati per fare ed agire. Tutti convinti di aver fatto bene.
Lontano dagli eventi, si ragiona “con mente pura”. Lontano dagli eventi, si ha chiaro quello che è realistico e quello che è una dichiarazione di principi, che richiede stanziamenti magari troppo elevati.
Dobbiamo, intanto, fare un'altra considerazione, realistica . Non tutte le città e paesi italiani sono su un declivio di monte o collina, per cui l'acqua, quando viene dal cielo, scorre in basso (questo, tra l' altro, determinerebbe un altro tipo di problema). Tutte le località abitate , magari anche paesini e piccole borgate, possono avere delle zone più basse, circondate magari da case, che sono un argine per l' acqua che cade copiosa dal cielo. Non si possono mica buttare giù le case, salvo, forse, qualche situazione assolutamente eccezionale.
Si può dire che, nel costruire futuro, la densità abitativa dovrebbe essere più bassa, ci dovrebbero essere più spazi. Una cosa mi sento di dirla perchè è opinione condivisa: ci devono essere le casse di espansione, quando sono fattibili. Questo è ineludibile. Molte città e paesi hanno intorno zone che potrebbero essere riservate alle emergenze, è una strada da percorrere, di certo. Consiglierei al Governo un decreto legge che imponga a tutti gli Enti locali di “fotografare” una volta all'anno la situazione assumendo poi la decisione di cosa fare.