Abbiamo letto con interesse la dettagliata risposta del Geometra Leonardi – crediamo in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale di Portoferraio - al nostro comunicato congiunto sulla nuova ed eccessiva illuminazione alla Ghiaie che provoca, come inequivocabilmente dimostrano le foto, un insostenibile inquinamento luminoso. Noi però abbiamo però presentato delle considerazioni di carattere storico, architettonico, paesaggistico e naturalistico, quindi di competenza politica e amministrativa, non tecnica.
Sappiamo bene, con tutta probabilità da molto prima che il Comune di Portoferraio si occupassero di LED, che l’installazione di illuminazione pubblica di questo tipo comporta un notevole risparmio energetico, quindi ci complimentiamo con l’Amministrazione comunali e con i funzionari che hanno lavorato a questo progetto. Ma sappiamo altrettanto bene che, come possono confermare gli astrofili, che i LED provocano un forte inquinamento luminoso che va gestito. Così come sappiamo, come confermava già nel 2012 lo studio “Conserving energy at a cost to biodiversity?” e come ribadiscono ancora più dettagliatamente altri studi ancora più recenti riguardanti specie ed habitat, che i LED hanno impatti sulla fauna e sugli habitat molto più forti delle lampadine tradizionali e che tendono ad essere ancora troppo abbaglianti rispetto alle lampade tradizionali.. D’altronde gli effetti della luce, attraenti e disturbanti, sulla fauna marina sono noti all’uomo fin da quando è stata inventata la pesca.
Ci si permetta quindi di dire che trasformare una questione di buona creanza e semmai di ordine pubblico (i “ bivacchi notturni hanno causato rottura di bottiglie sulla spiaggia e a volte i bagnanti si sono imbattuti in spiacevoli sorprese”) nella necessità di illuminare a giorno una spiaggia e il mare prospicente – che sono in realtà un habitat, non un quartiere cittadino – è quantomeno singolare, così come è davvero “ardimentoso” dire che si vuole così favorire i tuffi notturni, visto che da che mondo e mondo, e probabilmente da quando gli esseri umani frequentano Le Ghiaie, il fascino dei bagni notturni è quello di farli appunto di notte e non con un’illuminazione a giorno.
E’ quindi indubbio che, a di là di quello che gli ambientalisti, il Geometra Leonardi o gli Amministratori comunali di Portoferraio possano diversamente pensare sull’impatto paesaggistico della nuova illuminazione delle Ghiaie, l’impatto ambientale su una Zona di tutela biologica, che appunto dovrebbe tutelare la fauna marina e costiera che ci vive, è importante e che il disturbo è così evidente da risultare insostenibile.
Inoltre, rimangono per noi valide le considerazioni di carattere estetico dei possenti, alti e abbaglianti lampioni scelti per il lungomare, che, ripetiamo, sono più adatti a una zona industriale o sportiva che non a una zona anche di alto pregio architettonico e culturale. Si tratta di scelte precise per il futuro di una città che desideri o meno essere riconosciuta e apprezzata per la valorizzazione e tutela delle sue zone di pregio, da Cosmopoli, imponenti proprio sulle Ghiaie, alle rovine romane, alle Residenze Napoleoniche.
Quindi, invitiamo il Geometra Leonardi e l’Amministrazione Comunale di Portoferraio a rivedere non certo la scelta di utilizzare i LED che producono un notevole risparmio energetico e un beneficio economico per le casse del Comune, ma l’impatto delle luci che illuminano da una parte la città, che va salvaguardata e considerata nel suo insieme come bene di pregio, capace di unire in modo armonico il centro storico e la parte più recente; dall’altra la spiaggia e il mare la Zona di tutela biologica, che va salvaguardata da ogni compromissione, anche luminosa che alteri habitat e abitudini della biodiversità che la Repubblica Italiana ha deciso di proteggere fin dal lontano 1971.
Come conclude il Geometra Leonardi «comunque se abbiamo sbagliato, c’è sicuramente il modo di correggere», secondo Italia Nostra e Legambiente si può fare.
Ci piace condividere allora le conclusioni del Notiziario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica: “Insomma, cambia il colore delle luci, forse si riducono un po’ i consumi, ma quello che davvero serve per ridurre seriamente l’inquinamento luminoso è, banalmente, un uso più intelligente e responsabile dell’illuminazione artificiale”.
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