Contributo di sbarco, Gestione Associata e gli stracci del Centro Destra. Potrebbe essere il titolo di una storia emblematica sulla irrazionalità e inadeguatezza del ruolo di governo dei Comuni Elbani. In effetti siamo di fronte ad una vicenda dove non c'è alcuna responsabilità di Enti esterni al territorio ma dove tutto si gioca sulla capacità di stare insieme delle istituzioni elbane: una ottima opportunità che il legislatore, questa volta, ha riservato all'Elba e alle altre isole minori, una buona dose di risorse aggiuntive per migliorare e aumentare il livello di alcuni servizi e del territorio per i residenti e per gli ospiti. Insomma Sindaci, dipende da voi e solo da voi, questa volta Rossi, Renzi o altri (ahivoi!) non hanno voce in capitolo.
Il PD, con molta modestia ma anche con la forza delle idee e della ragione, vi suggerisce come affrontare la questione. Intanto partiamo da alcuni punti fermi.
1) il contributo di sbarco deve essere preferito alla imposta di soggiorno: è, diciamo, più democratico perché versato da tutti gli ospiti che sbarcano sull'isola a prescindere dalla forma di alloggio prescelta e perché meno pesante nell'importo;
2) il contributo di sbarco, secondo la formulazione della norma, ha una destinazione di reimpiego ben definita: interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori;
3) la Gestione Associata del Turismo, per come è stata costruita e per come la conosciamo ad oggi, ha una finalità particolare e parziale: realizzare interventi e progetti di promozione turistica del territorio utilizzando quali risorse la precedente versione della Tassa di Sbarco che aveva quasi esclusivamente questa destinazione;
4) i Comuni hanno fin qui scelto di destinare la gran parte della vecchia Tassa di Sbarco alla gestione Associata e di dividersi la restante somma assegnandosi una quota paritaria (qualcosa in più a Portoferraio) da gestirsi autonomamente nel proprio bilancio.
Il PD ritiene che occorra condividere un indirizzo politico molto chiaro sulla questione assumendo le conseguenti scelte che devono poggiare su questi punti:
a) mantenere l'autonomia e la particolarità della Gestione Associata sul Turismo finanziandola con una quota del nuovo Contributo di Sbarco che non può comunque essere pari alla metà del gettito complessivo: al termine del triennio di funzionamento (a fine 2016) sarà necessaria una riflessione sul percorso fatto, gli investimenti profusi e i risultati raggiunti al fine di decidere eventuali modifiche di strategia;
b) contrarietà allo spezzatino della rimanente quota del Contributo di sbarco fra tutti i Comuni: si scelgano altri due/tre settori di intervento previsti dalla norma, si definiscano progetti unitari per tutto il territorio e si costruisca un altro soggetto gestore, una nuova Gestione Associata Contributo di Sbarco di cui si dovrebbe fare promotore e divenire capofila il Comune di Portoferraio: uno strumento, cioè, capace di affrontare durevolmente nel tempo e con risorse certe interventi rivolti al miglioramento di alcuni servizi di accoglienza, di tutela del territorio, di sicurezza e mobilità. I singoli
Comuni che perderebbero quote di introiti sul bilancio si vedrebbero compensare con servizi più
adeguati e più avanzati gestiti in forma unitaria sul proprio territorio.
Sappiamo che questa è una via più complicata e più difficile rispetto alla semplice spartizione del malloppo. Ma è l'unica che può garantire un beneficio all'intera Isola e al suo benessere futuro rispetto agli interessi particolari.
PD Isola d'Elba