Con questa lettera aperta alla cittadinanza, ho deciso di rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco, dimissioni che avranno effetto 20 giorni dopo la presentazione in Consiglio Comunale che avverrà giovedì mattina.In questi giorni che restano mi premunirò di compiere tutti gli atti affinché i prossimi mesi possano trascorrere senza recare troppo danno alla normale vita dell’ente e soprattutto a percorsi amministrativi giunti quasi al termine.Con rammarico infatti abbandono il percorso intrapreso, prendendo atto che non esistono in questa maggioranza le condizioni di orgoglio, libertà, senso civico ai quali ho pensato di poter sacrificare la mia serenità personale e familiare e senza i quali non c’è dignità per un’ amministrazione costretta ad un equilibrio impossibile di personalismi e piccoli ricatti, ai quali non intendo subordinare il mio lavoro ed il bene del paese.Ritengo moralmente inaccettabile dover ogni giorno riconquistare il pieno mandato conferito dagli elettori, fin dall’inizio avversato con ogni mezzo dai diversi banchi di minoranza e maggioranza, con la conseguenza di veder scritte pagine indegne di trattative e ragioni personali governate da logiche che in nome dell’amore che nutro per la politica non posso e non voglio accettare.Le recenti vicende urbanistiche che hanno visto protagonisti uffici ed amministratori in una guerra senza frontiere che non mi appartiene e soprattutto che danneggia solo il paese, mi vedranno costretta a sottoporre agli organi competenti lettere, relazioni, esposti e tutto quello che non posso dirimere nel mio ruolo dovendo affidarlo a chi chiarirà tra l’altro al paese molte delle ragioni di questa crisi.Un pensiero va alle tante persone che vivono un momento difficile ed alle quali voglio dire che questa decisione - lungi dal disconoscere la fiducia riposta - è il doveroso prezzo di un cambiamento che avrò la forza di continuare a cercare per altre strade, pensando già al futuro e chiedendovi la forza di vivere l’ “oggi” con speranza e passione.
Alla mia famiglia la più profonda gratitudine per aver capito fino al limite morale di una guerra che Rio Marina e Cavo non meritano.
Paola Mancuso