Il gioco si fa istituzionalmente duro nella ingarbugliata partita del Contributo di Sbarco, a qualche ora dall'annuncio della costituzione del "cartello" dei tre comuni sedi di scalo passeggeri, è il Comune di Portoferraio a riprendere la palla e, in aperto scontro con le disposizioni del sindaco capoliverese, scrive alle due compagnie di trasporto navale attualmente operative (Moby e Toremar) intimando loro di riprendere la riscossione della tassa di sbarco. Di seguito il testo della missiva.
Alla Compagnia
Moby S.p.a.
Via Ninci,1
57037 PORTOFERRAIO
Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alla Compagnia
Toremar Spa
P.le dei Marmi, 12
57123 LIVORNO
Pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Egr. Amministratore,
VISTA la Sua comunicazione del 22.02.2016;
CONSIDERATO che il Comune di Capoliveri è stato indicato come capofila nella gestione associata del turismo e, in attuazione del suddetto Accordo, individuato come soggetto riscuotitore unico dell’imposta di sbarco;
CONSIDERATO che ogni Comune conserva la propria potestà impositiva e regolamentare in materia di imposta di sbarco e quindi anche dell’ istituendo contributo di sbarco e che nel caso in cui gli altri sette Comuni non abbiano provveduto, come risulterebbe non abbiano, all’annullamento/revoca delle delibere istitutive dell’imposta di sbarco il Comune di Capoliveri, non ha alcun titolo di disporre su materie di esclusiva competenza degli altri comuni;
RICORDATO, inoltre, che il Comune di Capoliveri, di fatto, ha sospeso il Regolamento istitutivo dell’imposta di sbarco, per la parte relativa al proprio comune non potendo nulla disporre per gli altri sette comuni elbani, in violazione dell’art. 3 del vigente regolamento sulla tassa di sbarco;
CONSIDERATO che il Comune di Capoliveri, mediante l’adozione della delibera consiliare ha sospeso il regolamento ed ha, di fatto, cessato di riscuotere per gli altri enti ma che da ciò non discende nessuna impossibilità ad incassare l’imposta di sbarco da parte delle compagnie di navigazione che dovranno continuare a riscuotere accantonando le somme che verranno successivamente riversate al Comune che sarà individuato quale riscuotitore per conto di tutti gli altri;
CONSIDERATO che nessun annullamento/revoca relativa all’imposta di sbarco, è stato disposto dal Comune di Capoliveri e, tantomeno dagli altri sette comuni e dato atto che la sospensione di un Regolamento di un tributo non ne comporta la soppressione, l’imposta di sbarco è tutt’ora vigente poiché il Comune di Capoliveri svolgeva, per conto degli altri comuni elbani, la funzione di ente riscuotitore, tramite le compagnie di navigazione che, quindi dovranno continuare a riscuotere un’imposta tutt’oggi istituita e vigente;
RICHIAMATO l’art. 33 della L. n. 221 del 28.12.2015 che testualmente recita: “Per tutto quanto non previsto dalle disposizioni del presente articolo si applica l'articolo 1, commi da 158 a 170, della legge 27 dicembre 2006, n. 296” La normativa richiamata consente, quindi, di continuare a riscuotere l’imposta di sbarco almeno fino al 30.04.2016 o ad una data successiva qualora i termini per l’approvazione del bilancio di previsione 2016/2018 siano ulteriormente prorogati dalla legge;
RICHIAMATA, a conferma di quanto sopra esposto, anche la nota ANCIM del 01/03/2016, che si allega in copia;
CONSIDERATO che l’avvenuta cessazione della riscossione da parte delle compagnie di navigazione provoca, illegittimamente, mancati introiti finanziari e quindi un notevole danno ai Comuni soggetti attivi d’imposta;
INTIMA
Alle compagnie di navigazione, destinatarie della presente di riprendere immediatamente la riscossione dell’imposta di sbarco e di accantonarla in attesa del riversamento al Comune che sarà individuato quale riscuotitore dell’imposta;
FA RISERVA
Di attivare tutte le procedure volte al recupero dell’imposta di sbarco non riscosso negli ultimi giorni
Il Sindaco
Mario Ferrari