Contributo di sbarco, accordo trovato (o quasi) tra i sindaci elbani: l’intesa di massima dovrebbe infatti essere perfezionata mercoledì, nella ennesima riunione dei sindaci elbani, che però, tanto per non smentirsi, quando trovano un accordo lo trovano al più basso dei livelli.
- Salva con una presumibile mezza milionata di euro la gestione associata della promozione turistica, che tanto premeva a Barbetti,
- Salve le aspettative dei comuni finanziariamente “alla canna del gas” (ammesso che ancora ne dispongano), come ad esempio Rio Elba, che si spartiranno un buon 40% per cento del contributo,
- Salva – parzialmente – la faccia di Portoferraio, che comunque si vedrà riconosciuta una doppia quota rispetto a questo 40%,
- Più che salva, coperta con la foglia di fico del 20% destinato ad opere di interesse comprensoriale (per la quale occorrerà istituire una specifica gestione associata) la miglioria ambientale del territorio, che pure doveva risultare largamente destinazione primaria, secondo il disposto della normativa. Ma si sa noi elbani siamo creativi, e all’occorrenza dello spirito delle leggi ce ne fottiamo bellamente
Evviva quindi! Se tutto filerà per il verso giusto, e se tutti i comuni riusciranno a deliberare sul frutto dell’accordo (ancora da definire), potremmo perfino smettere di perdere i soldi del Contributo di Sbarco non prelevato entro Pasqua, contanti che in quota-parte gli esattori (leggi le compagnie di navigazione) invieranno comodamente cash ai singoli comuni destinatari.
Di positivo c’è che il balzello di 1.50 euro a testa turistica, momentaneamente non aumenterà
“Et mons peperit murem” scrive Fedro, “ e la montagna partorì un topolino” (pure bruttarello).