Il giorno dopo il faticoso accordo ed a qualche ora dalla fatidica riunione che, perfezionandolo, scendendo nei dettagli dovrebbe, almeno per questo 2016, chiudere la partita registriamo delle interessanti reazioni. Il web ne propone diverse a cominciare da un “dissenso piaggese” che si esprime sul Blog de “Il Vicinato” che riporta il nick name Artemisio (T) come autore, nel quale si afferma:
«Apprendo da Elbareport che nel faticoso accordo sulla suddivisione del contributo di sbarco, nostri i sindaci avrebbero raggiunto questo compromesso: 40% alla Gestione associata per il turismo, 40% ai comuni 20% a progetti comprensoriali.
Se così è, allora ha vinto Barbetti perché questo lo aveva già proposto lo scorso lo scorso 21 febbraio. Per di più si dice che a Portoferraio sarà riconosciuta una doppia quota rispetto agli altri comuni. Una scelta iniqua e ingiusta poiché non riconosce un bel niente agli altri comuni che si sobbarcano il peso di sbarco.
È vero che a Portoferraio transita l’84% dei villeggianti, ma è anche vero che a Rio Marina (Capoluogo più Cavo) scende oltre il 15% dei passeggeri, mentre 1% usa l’aeroporto di Campo nell’Elba. Infine, perché Porto Azzurro che ha chiuso lo scalo passeggeri per dedicare tutto lo specchio acqueo alla nautica da diporto, dovrebbe ricevere il contributo di sbarco?».
In effetti – atteso che le voci raccolte siano fondate (ma ci meraviglieremmo del contrario) – nelle argomentazioni del “blogger” di Rio Marina c’è una buona dose di logica, cosi come lineare ci pare un altro intervento-commento pubblicato su Facebook da “Francis Drake”
(…) noto che la soluzione prospettata è ASSOLUTAMENTE contraria al dettato della legge il che espone la decisione, in my humble opinion, a una caterva di ricorsi che possono essere fatti da chiunque in quanto lede un interesse legittimo.
Per fare un esempio qualsiasi cittadino elbano potrebbe adire TAR oppure tribunale ordinario per non aver vista diminuire la esosa TARI che, vorrei sottolineare, è quasi il doppio di quella continentale.
E difatti la modifica alla legge era proprio volta a questo scopo, ma per i, come li chiama un amico mio, gabellieri del terzo millenio, tutto questo non ha nessun valore.
(…) Per comodità comunque allego il link al Senato della Repubblica così basta leggere per capire quanto vado sostenendo (cioè che con questo accordo si viola flagrantemente il dettato e la ratio della legge): http://www.senato.it/.../17/DDLMESS/942616/index.html...
senato.it - Legislatura 17ª - Disegno di legge n. 1676
1. Al fine di sostenere e finanziare gli interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti nonché gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nelle isole minori, il comma 3-bis dell'articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, è sostituito dal seguente:
(…) Il gettito del contributo è destinato a finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità nelle isole minori».
Condividendo in toto quanto sopra, la domanda che ci poniamo è la seguente: si rendono pienamente conto i Sindaci dell’Elba delle responsabilità (pure personali) che si stanno assumendo con questa “creativa” interpretazione delle morme?
Poniamo che un qualsiasi soggetto (dal singolo cittadino ad una qualsiasi associazione) ricorra avverso gli atti deliberativi dei comuni in cui si recepirà questo “accordo” e che disgraziatamente (per lorsignori) ottenga, ipotesi tutt’altro che peregrina, una sentenza favorevole, cosa accadrebbe?
Accadrebbe che il Contributo di Sbarco nella sua versione elbana, potrebbe essere dichiarato illegittimo, e di conseguenza indebito il suo pagamento, ed a quel punto (ben che andasse) se ne dovrebbe almeno sospendere l’applicazione.
Un bel casino (per dirla in termini non proprio giuridici) che comunque sottrarrebbe risorse alle già non fiorenti finanze pubbliche.
Auguri (non solo Pasquali)