"Quella che abbiamo approvato in Consiglio regionale è una legge che parte dalla necessità di ridistribuire le funzioni amministrative in materia di turismo, che erano in capo alle Province, tra la Regione, la Città metropolitana di Firenze, i Comuni capoluogo e i singoli Comuni. E che, dopo la ridefinizione della agenzia regionale Toscana Promozione Turistica, va a completare il quadro del nuovo assetto del settore turistico regionale" - dichiara Gianni Anselmi (Pd), presidente della commissione Sviluppo economico.
Con l'approvazione della legge, alla Regione vanno le competenze sulla formazione professionale degli operatori, ai Comuni le funzioni in materia di esercizio delle strutture ricettive, delle attività professionali e di accoglienza e informazione relativa all'offerta turistica del territorio comunale, ai Comuni capoluogo e alla Città Metropolitana di Firenze le funzioni in materia di agenzie di viaggio e turismo, classificazione delle strutture ricettive, istituzione e tenuta dell'albo pro-loco, la raccolta ed elaborazione dei dati statistici.
"Una ripartizione di ruoli e competenze necessaria per il transito delle funzioni provinciali, che può apparire solo formale e tecnica, ma nella quale, invece, abbiamo espresso indirizzi politici chiari e inserito elementi d'innovazione significativi" - spiega Anselmi (Pd). "Soprattutto per quanto riguarda l'attività di informazione turistica e di accoglienza sovracomunali, abbiamo inserito nel testo l'obbligo da parte dei Comuni di svolgere tale funzione in maniera associata su base di uno o più ambiti confinanti, che sono quelli già usati nel sistema socio-sanitario, e che potenzialmente possono andare al di là dei vecchi confini provinciali".
"In questo modo, oltre a evitare il rischio di una frammentazione e di un procedere in ordine sparso da parte dei Comuni, si introduce, per la prima volta al di fuori del contesto sanitario, un livello di ambito sovracomunale per l'esercizio di funzioni assegnate ai Comuni dalla Regione. Questo va nella direzione di una maggiore unione e integrazione della gestione e della programmazione turistica, e soprattutto di una nuova lettura strategica del territorio, che poi è quella che dovrà guidare il nuovo Piano Regionale di Sviluppo e sulla quale dovremo disegnare, insieme ai territori, la Toscana del futuro". - conclude il consigliere Pd.