«Basta smantellamenti della sanità sull’isola d’Elba: per guardia medica e continuità assistenziale la Regione sospenda il programma di riduzione dei servizi, impegnandosi affinché la Asl si doti di un Piano attuativo locale (Pal) e fornisca alla cittadinanza tempi e modi certi per la riorganizzazione dei servizi»: in buona sostanza è questo, ciò a cui i Consiglieri regionali del Pdl Marco Taradash e Stefano Mugnai (Vicepresidente Commissione sanità) richiamano la giunta regionale attraverso una mozione fresca di protocollo. Il punto è semplice e, purtroppo, ormai consueto: la Asl 6 di Livorno ha pensato per l’Elba nuovi tagli di sedi e servizi, e la gente lo ha scoperto solo vivendo, ossia nella pratica, quando non dai giornali. Una simile condotta è ormai da tempo divenuta la prassi, sull’Isola, ma questa volta il vaso è traboccato nelle dimissioni dalla presidenza della Conferenza dei Sindaci di Vanno Segnini, il sindaco di Campo nell’Elba.
Ma ecco come Taradash e Mugnai riassumono i fatti nel loro documento: «La direzione della Asl 6 di Livorno – scrivono – ha deciso un drastico taglio della guardia medica dell’Isola d'Elba, che perderà la sede di Portoferraio e, si dice temporaneamente, accentrerà le altre due (quella di Campo e quella di Rio Marina) all’ospedale di Portoferraio. Tutte le forze politiche isolane sono oggi mobilitate contro la decisione dell’Asl 6 di tagliare i fondi del “Progetto Elba”, e in particolare sulla riduzione delle postazioni della Continuità Assistenziale, in vista della riorganizzazione del servizio il cui avvio è previsto per il mese di ottobre 2012. Secondo la Asl “a seguito della significativa riduzione dei fondi destinati al Progetto Elba è stato deciso di passare da 3 a 2 sedi di Continuità Assistenziale, mantenendo le postazioni di Rio Marina e di Marina di Campo. La mancanza di requisiti strutturali riscontrata nelle due sedi, che non sono di proprietà dell’Asl 6 ma date in concessione, ha reso necessaria la modifica di tale programma portando a riunire temporaneamente i medici della Continuità assistenziale nella sede di Portoferraio”. Di conseguenza dal primo ottobre risulta operativa solo la sede di Portoferraio, in attesa che le altre due (Rio Marine e Marina di Campo) risolvano la “mancanza di requisiti strutturali”». Temporaneamente, certo, ma temporaneamente quanto? «Nessuna previsione – sottolineano Taradash e Mugnai – è stata fatta sul tempo necessario per la riorganizzazione delle due sedi».
E allora, intanto che l’Elba sta una volta di più sull’orlo della rivolta, gli esponenti del Pdl giocano la carta della mozione per impegnare la giunta regionale «a sospendere l’iniziativa dell’Azienda, in modo che il primo di ottobre non si riducano i punti di continuità assistenziale», «a stabilire un incontro con i sindaci per una valutazione complessiva degli impegni assunti alla luce del documento sottoscritto da Regione, Asl e Conferenza dei Sindaci il 28 ottobre 2011», «a cercare una soluzione per la riorganizzazione delle due sedi di Rio Marina e Marina di Campo, fornendo date certe sulla riapertura delle stesse», «a recedere dallo smantellamento del centro di Continuità Assistenziale di Portoferraio e più in generale delle strutture sanitarie elbane» e «a impegnare la Asl 6 a redigere il Pal, come d’obbligo, e a valutare gli indirizzi impartiti dalle conferenze aziendali dei sindaci».