Morti ospedale Piombino. Sarti e Fattori (Sì): “Vicini alle famiglie, ritardi inaccettabili da parte delle strutture: serve un’urgente revisione della gestione del rischio clinico. La Giunta a parole ci dà ragione, ma il PD boccia nostra mozione”
“La vicenda delle morti avvenute nel reparto di rianimazione del presidio ospedaliero di Piombino ci scuotono profondamente, siamo vicini al dolore delle tredici famiglie coinvolte e chiediamo chiarezza assoluta sulle responsabilità di ciò che è successo” dichiarano Paolo Sarti e Tommaso Fattori, Consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra.
“Quello che colpisce nella vicenda è sicuramente il lunghissimo tempo intercorso tra il primo caso del 2015, quello che ha messo in moto i sospetti, e l’ultima morte prima del trasferimento, dell’infermiera accusata dei fatti, dal reparto di rianimazione agli ambulatori”.
“Colpisce, soprattutto la decisione di non interessare subito - nonostante l’esito delle prime analisi effettuate a Careggi che rilevavano il valore anomalo dovuto alla presenza di un’alta concentrazione di eparina - interessando il sistema regionale del rischio clinico, ma di costituire un gruppo di lavoro, con esperti di Livorno e Pisa, che avanzarono, addirittura, l’ipotesi che quel valore avesse a che fare con le condizioni cliniche del paziente”. “Una decisione, quella di non avvertire il rischio clinico (come dovrebbe succedere in ogni c.d. evento “sentinella”) sintomo anche di un’evidente autoreferenzialità della dirigenza, almeno di alcune aziende locali (quella livornese risulta, tra l’altro, essere all’ultimo posto per quanto riguarda la sicurezza delle cure e della gestione del rischio) ”.
“Questi fatti hanno messo in risalto, in modo assolutamente drammatico, una questione più generale da noi già sollevata a seguito dei casi d’infezione al reparto di Oculistica dell’Ospedale di Careggi: bisogna ricondurre il Centro regionale Gestione Rischio Clinico all’originaria configurazione di terzietà, dotandolo di una sua definizione giuridica e di una sua autonoma collocazione istituzionale nell’assetto organizzativo del Servizio Sanitario Regionale, così da evitare ogni ritardo o possibile conflitto d’interesse”. “Vanno poi utilizzati strumenti nuovi, come la previsione di monitoraggi random e di specifici audit clinici di miglioramento dell’organizzazione del lavoro (con riferimento, ad esempio, al “burnout”) per categorie professionali, come quella infermieristica, che si fanno maggiormente carico delle criticità cliniche degli assistiti, dei loro bisogni assistenziali, in considerazione anche delle carenze di personale e dei continui aggravi delle condizioni di lavoro”.
“Su queste proposte oggi in aula sia l’Assessore Saccardi sia il Presidente Rossi hanno concordato con noi, hanno detto le stesse cose ed è quindi grave che il Partito Democratico abbia poi bocciato la nostra mozione sulla riforma del rischio clinico, senza neanche intervenire nel merito e discutere in aula, chiedendo di ripresentarla in commissione”. “Ci chiediamo perché? Solo perché porta la firma dell’opposizione?” “Non ritengano sia una questione di massima urgenza?” “Così facendo il PD non solo svilisce ogni dialettica democratica, ma rischia di essere complice nella perdita di fiducia dei cittadini nel nostro sistema sanitario regionale”.
Paolo Sarti - Tommaso Fattori (Sì)
Piombino, Anselmi(Pd): “Una ferita al cuore di una comunità. Ora massimo supporto a autorità sanitarie e giudiziarie, vicinanza alle famiglie, sostegno alle tante professionalità della nostra sanità”.
Così il consigliere regionale intervenuto nella seduta odierna a margine della comunicazione dell’assessore Saccardi:
"Non posso non sentire la responsabilità di portare in questa assemblea la voce di una comunità profondamente ferita da quanto accaduto, al netto di quanto emergerà dalle verifiche delle autorità giudiziarie. Esiste tra questa struttura ospedaliera e la comunità un rapporto intimo, profondo. È inevitabile, l’ospedale è la rappresentazione più plastica della presenza pubblica tra le persone; le strutture sanitarie e scolastiche sono elementi di riferimento per una comunità. Vivo sulla mia pelle lo sconcerto e l’amarezza dei cittadini. Parlo da amministratore ma anche da cittadino, da padre; mia figlia è nata a Villamarina e io stesso. È evidente che la concatenazione degli eventi così come emerge dalle ricostruzioni degli inquirenti genera inquietudine; sappiamo bene anche che le indagini sono in corso e ogni giudizio è sospeso fino alla loro ultimazione. La giustizia farà il suo corso e se c’è qualcuno che deve pagare lo farà. Come istituzioni, dobbiamo assicurare la più totale vicinanza e solidarietà alle famiglie colpite da un lutto duplicemente, se così possiamo dire, dalla perdita del loro caro prima e dal riacutizzarsi di questo dolore ora che i fatti emersi sono al vaglio degli inquirenti. In un passaggio così delicato e complesso, come assemblea regionale dobbiamo assicurare il massimo sostegno all'assessorato per l’impegno sulla vicenda, nonché alle autorità sanitarie e giudiziarie che stanno lavorando. È necessario fare piena luce su ciò che è accaduto. È necessario anche che, con il contributo delle competenze scientifiche messe in campo, si definisca un sistema di prevenzione codificato che impedisca il verificarsi di eventi come quelli che, qualora confermati come ad oggi ricostruiti nella loro drammatica successione, per molti mesi non si è riusciti ad intercettare. Ma noi che rappresentiamo i cittadini nelle istituzioni dobbiamo ribadire il nostro sostegno anche al personale che opera nell’ospedale di Piombino; una struttura ricca di professionalità valide e qualificate, persone che ogni giorno, con dedizione, svolgono il loro lavoro come una missione. È il momento quindi di supportare con il massimo sforzo e senza distinguo le autorità impegnate a fare chiarezza; ribadire la nostra solidarietà a chi ha subito così gravi lutti e sostenere i tanti lavoratori che con il loro impegno servono e onorano la sanità pubblica a Villamarina e in tutta la Toscana”.
Gianni Anselmi, consigliere regionale PD
Decessi all’ospedale di Piombino, Mugnai (FI) a Saccardi: "Il Centro di rischio clinico sia autonomo. Se i fatti saranno provati la sfida è restituire credibilità a un sistema salute che ha ucciso"
Il Vicepresidente della Commissione sanità e Capogruppo Forza Italia Stefano Mugnai interviene in aula sulla comunicazione di giunta:
«Centro rischio clinico autonomo, capacità di ascolto e individuazione di disagi personali in una moltitudine di operatori eccellenti: lo chiediamo da tempo. Lo faremo all’indomani dei 13 decessi per somministrazione non terapeutica di eparina a Piombino? Sarà tardi. E questa, se le ipotesi d’accusa saranno verificate, rimarrà nell’immaginario collettivo toscano e non solo una macchia indelebile su un sistema sanitario che, anziché curare, ha ucciso». Dopo il pensiero alle famiglie dei pazienti deceduti all’ospedale Villamarina di Piombino per l’operato, secondo l’autorità inquirente, di un’infermiera in stato di grave disagio psicoemotivo, è questo ciò che il Vicepresidente della Commissione sanità e Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai ha affermato in aula di Consiglio regionale in risposta alla comunicazione sui fatti esposta dall’assessore alla salute Stefania Saccardi.
«Io personalmente, in conferenza dei capigruppo, chiesi questa comunicazione – ricorda Mugnai – poiché fin da subito era difficile non intravedere l’enormità di quanto accaduto in Toscana. Il primo pensiero doverosamente va alle famiglie che avevano affidato al sistema sanitario regionale i proprio cari affinché ricevessero assistenza e cura ma che invece sarebbero stati, se l’inchiesta dimostrerà i capi d’accusa, letteralmente assassinati. Tutti noi vorremmo domani svegliarci con la notizia che è stato tutto errore marchiano da parte degli investigatori e che i fatti non sono andati nemmeno lontanamente come rappresentati in questi giorni. Però assessore la durata della vicenda, i numeri delle persone interessate, per ora 13 ma sono in programma nuove verifiche… al di là delle responsabilità penali credo doveroso cercare di capire dove il sistema non ha funzionato».
«E’ chiaro: in un piccolo reparto di un piccolo ospedale come è il Villamarina non si può pensare – riflette il leader toscano di Forza Italia – che vi siano decessi senza che nessuno, nel senso del sistema, non del singolo, senta la necessità di segnalare l’anomalia. Esiste da anni il centro di rischio clinico che a un certo punto è stato sollecitato e dunque poi si è rivolto ai Nas e da lì tutto è partito. Ma questa inchiesta doveva avviarsi molto prima. Se deve esistere struttura che deve controllare e verificare, anche in maniera occhiuta, questa struttura – afferma Mugnai – deve essere autonoma rispetto alle gerarchie. Arrivarci ora in virtù di questa vicenda lascia l’amaro, perché siamo in ritardo di almeno 13 decessi».
«Interroghiamoci – prosegue ancora il Vicepresidente della Commissione sanità – sul fatto che non vi sia la capacità di correre in soccorso di chi è in difficoltà e, essendo in difficoltà, rischia di scivolare nell’orrore più assoluto. Tra persone estremo valore come sono i nostri medici, infermieri, oss, non è pensabile che non esista la capacità individuare il disagio del singolo operatore e correre in suo soccorso. Zero alle polemiche, ma dobbiamo avere consapevolezza che questa vicenda nell’immaginario collettivo, se i fatti verranno comprovati, rappresenterà una macchia indelebile nel sistema sanitario toscano per i cittadini toscani e non solo. Da questa vicenda credo che tutti, governo e opposizione, si debba trarre capacità di ascoltarsi e di considerare proposte che a volte arrivano. La sfida, adesso, è restituire credibilità a un sistema che, anziché curare, assassina i suoi pazienti».
Stefano Mugnai - Vicepresidente della Commissione sanità e Capogruppo Forza Italia