Ho letto con sorpresa l’intervento del Presidente della ASD di Marciana Marina, Rossano Anselmi, che mi chiama in causa : un intervento che denota sicuramente passione, meriti ed attaccamento molto lodevoli, ma anche disattenzione e, temo, confusione tra gestione pubblica e gestione privata.
Anselmi, afferma di non avermi visto per 4 anni, rimuovendo gli interventi e gli scambi di opinioni nel corso di assemblee della ASD, oltre alle mie presenze solo tennistiche, non potendo più giocare a calcio (spero che non ce l’abbia con me per questo) : pazienza, ma comunque ricordi che, in democrazia, tutti hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni su tutto, anche indipendentemente dai fossi e da quanto altro.
In ogni caso resto sempre disponibile a qualsiasi confronto.
Non sono assolutamente d’accordo sul fatto che lo sport non debba coinvolgere la “politica” (con tutto il corredo di eventuali battaglie, ovviamente) perché è così grande l’impatto che esso ha, e dovrebbe sempre più avere, sul sociale che non può essere giustificato alcun disinteresse politico.
La pubblica amministrazione deve anzi manifestare il proprio interesse in termini di attiva presenza, di infrastrutture, di supporti e di sostegno diretto : qui, il Comune di Marciana Marina è oggettivamente carente, come sappiamo.
Ebbene sì, lo ribadisco con convinzione, dovendo fare il famoso “gioco della torre” preferirei salvare, anche con l’aiuto del sostegno pubblico e senza costi a carico delle famiglie, i 100 o più bimbetti (anche incapaci) che sgambettano su un campo di calcio pubblico a contendersi, eventualmente, coppette locali, piuttosto che (al netto della evidente e bonaria ironia) la squadra del Marciana Marina in Champions League.
Se poi ci fossero le condizioni per salvare entrambi, tanto meglio : ma è tutto da dimostrare.
Questo è sport sociale, questa è politica, questo è semplicemente sport : e su questo mi aspettavo e mi aspetto che Anselmi sia d’accordo, anche se, forse, non ho ben capito il suo progetto..
E’ perfettamente inutile piangere sulla crisi in atto, che tanto tocca anche i Comuni e, poi, non trarne le dovute conseguenze, soprattutto in termini di ricerca di economie di scala e di sinergie: e questo vale anche per l’ASD in questione.
Il massimo obiettivo, nello specifico ambito, che un Comune oggi può porsi nei confronti dei propri cittadini è quello di mettere a disposizione infrastrutture sportive adeguate e di promuovere, sostenere e controllare le finalità esclusivamente sociali delle risorse impegnate.
Tutto il resto, ma proprio tutto, spetta, e spetterà sempre di più, al privato.
Abbandonando una volta per tutte le sterili ed incomprensibili diatribe tra calcio e tennis, credo sempre di più ad una ASD come reale polisportiva marinese multidisciplinare ed alla sostanziale unicità gestionale (non bifronte) della polisportiva stessa.
Per quanto riguarda in particolar modo il calcio, credo che le lecite e condivisibili ambizioni calcistiche potranno essere credibilmente coltivate e sostenute solo da una unica ed adeguata squadra elbana (che potrebbe richiamare ben più interessati sponsor), organizzando parallelamente un torneo esclusivamente elbano tra tutte le altre squadre appartenenti alle varie ASD isolane.
Il resto sono e saranno sempre più solo favole a rischio propagandistico, buone solo per governare dividendo.
Paolo Di Pirro