“Stiamo delirando. Chi accusa le istituzioni si prenda i conti e ci dica come salvare la continuità territoriale. E’ inaccettabile che dopo le legittime richieste di apertura al mercato e la doverosa attuazione dei provvedimento dell’autorità garante oggi si demonizzi chi, aprendo al mercato, ha ottenuto benefici per il turismo, ma come previsto e annunciato, oggi fronteggia il calo dei servizi per un’Elba che ha diritto di vivere anche d’inverno. Se la polemica è chiara sarebbe giusto sedersi al tavolo con proposte e soluzioni piuttosto che disconoscere i percorsi fatti e l’impegno dell’Autorità Portuale. Continuiamo a lavorare con serietà al problema, ma questo clima non aiuta certo le soluzioni ed anzi, sobilla una deresponsabilizzazione degli operatori”
Paola Mancuso Segretaria dell' Autorità Portuale di Piombino e dell'Elba
Cara Paola
Quanto al delirio, su un punto penso che potremmo essere d'accordo: è sicuramente delirante che in nome delle garanzie della concorrenza non si consenta all'APPE di vincolare la concessione degli slot alla sottoscrizione di disciplinari che obblighino, chi viene a fare impresa marittima, a garantire tanto servizi estivi che invernali, evitando così che ci sia chi venga a "vendemmiare" durante la stagione turistica e ci lasci poi con la classica "una mano davanti ed una dietro" per il resto dell'anno.
Ciò premesso resto fermo nella mia convinzione (condivisa credo dalla stragrande maggioranza degli elbani) che delirante sia stata la privatizzazione ad ogni costo della Toremar (e ripeto qui, per la decenza, a questa "cosa" nuova gli cambino non solo il logo ma pure il nome), così come penso che un delirio sia stata una gara durata anni secoli e pisellini verdi che non ha consentito di individuare (il morto è sulla bara) i soggetti affidabili necessari "in qualità e quantita" come dice il grande stratega Ceccobao a garantire un dignitoso servizio per 12 mesi l'anno.
E' delirante e tragicomico che in nome della sacra liberalizzazione e della santissima privatizzazione (ci dissero imposta dall'Europa, poi scoprimmo che proprio così non era) si sia passati da un regime di duopolio ad un monopolio di fatto. Regione, Osservatorio ed APPE si dicono ora preoccupati per la piega che stanno prendendo gli eventi, fanno benissimo ad esserlo, poiché su questo versante la loro "credibilità" istituzionale è in picchiata.
Che si debba lavorare seriamente e propositivamente ai tavoli istituzionali (a partire dal tardivo tavolo del 27 pv) è poco ma sicuro, ma è anche opportuno che chi si sarà a quel tavolo ci stia senza sufficienza e senza spocchia, soprattutto pensando di interpretare il sentire comune di chi a quel tavolo non avrà posto: i comuni cittadini, noi, i "beneficiati" da una da una politica del trasporto marittimo, da tariffe ed orari che tutto il mondo non ci invidia. Quelli che poi pagano i conti.
sergio rossi