Oltre ogni aspettativa la cerimonia del 25 aprile, per la prima volta non organizzata dalla Amministrazione comunale. Il passa-parola ed il messaggio sui social hanno funzionato come si deve e in tanti non hanno voluto disertare un appuntamento significativo, davanti alla lapide di Ilario Zambelli, elbano, martire dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Un coro appassionato al canto di “Bella ciao” , simbolo di libertà e dell’inno di Mameli, con l’accompagnamento di alcuni componenti della Filarmonica “Giuseppe Pietri è stata la migliore risposta alla latitanza incomprensibile del sindaco Ferrari.
La celebrazione in ricordo della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo, in questo modo, si è caricata di una emozione nuova risvegliando le coscienze dei cittadini, negli ultimi anni mortificate da celebrazioni di stanca routine. E’ volato, così, tra gli applausi, anche un “grazie sindaco!” .
Il Ferrari, va detto, non è nuovo ad atteggiamenti estemporanei. In occasione del 25 aprile dello scorso anno aveva addirittura cancellato i veri protagonisti della lotta di libertà, i partigiani, concludendo il suo intervento con un plauso alle Forze Armate.
La “bella” giornata della Liberazione ha avuto anche il merito di riportare alla memoria di molti degli intervenuti la figura di Giorgio Fanti, partigiano bolognese del Cumer, elbano di adozione, mancato nel 2010, cittadino onorario di Portoferraio, da lui tanto amata. Oggi ne sarebbe stato anche fiero.
Beatrice, Giulia, Jasna, Marcello, Martino, Paola, Sigurd