Non si offenderanno, avendo ben altro a cui pensare, spero, i deputati di Palazzo Montecitorio di fronte alla mia personalizzazione, diciamo, della nota espressione "Camera dei passi perduti" spesso percorsa ed usata, dagli stessi deputati, per gli ultimi accordi prima di entrare nell’aula parlamentare.
Sperando che gli scenari e gli attori siano diversi, devo ricordare che, in realtà, la stessa espressione è presa in prestito, dalle procedure della Massoneria per definire quella anticamera “neutra” che precede la sala, rigorosamente chiusa in entrata ed in uscita, in cui si tengono le riunioni della Loggia.
Magari qualche elbano potrà essere più preciso e correggermi.
Tralasciando, in ogni caso, questa digressione, anche al più distratto analista politico e/o amministrativo salterebbe subito all’occhio la strana abitudine dell’Amministrazione comunale di Marciana Marina di “dimenticarsi” delle scadenze dei contratti di servizio che riguardino le gestioni dei servizi negli specchi acquei del porto: tutti contratti “perduti”, appunto, con scadenza al 31 dicembre 2015.
Una dimenticanza (RAI insegna) nel regolare gli orologi comunali nell’ultima notte dell’anno?
Un disegno strategico sopraffino, di difficile comprensione per gli umani?
Come sia sia, il fatto è che, dopo essersi trovati di fronte alla “improvvisa” dipartita del contratto di servizio con la società Golfo di Mola (cui è seguita una impropria, tardiva ed al tempo stesso frettolosa proroga, che altri guai giudiziari sta ovviamente generando), ecco spuntare anche l’altrettanto improvvisa dipartita del contratto di servizio con l’Associazione Dilettantistica “Amici del Mare”, già deputata alla gestione dei posti barca riservati ai residenti.
Altri guai giudiziari in vista? Sarebbe veramente un record, soprattutto ove si consideri la concomitanza con altro, e noto, procedimento giudiziario in atto relativo alle procedure di gara connesse all’affidamento dei servizi portuali (ancora…?) all’ATI tra CVMM e Società Portofino Servizi Turistici.
In ambedue le citate gestioni “dipartite” sembrano “dipartiti”, salvo errori ed omissioni, anche i canoni che il Comune avrebbe dovuto incassare: e questo può essere, comunque, grave, per le casse comunali e per i marinesi.
Ma, soprattutto, pone una legittima domanda: ma quale può mai essere il motivo di questa gestione amministrativa, evidentemente pessima ed autolesionistica?
Paolo Di Pirro