La vicenda del 25 aprile 2016 di Portoferraio fa capire quanto sia assolutamente necessaria l’azione di salvaguardia della memoria, se perfino di fronte ad una festività nazionale da onorare con precise disposizioni una giunta può far finta di essersene dimenticata o di supplire mandando il proprio Gonfalone in un altro Comune. Significa che quel Sindaco, che quegli assessori si mettono fuori dal quadro legislativo che regola la vita delle istituzioni nella Repubblica italiana, pensando forse che l’Elba sia diventata una autonoma repubblica delle banane e non parte significativa del territorio italiano. E non è problema di appartenenza a questo o a quello schieramento politico, se perfino lo zoccolo duro della destra elbana, il Comune di Porto Azzurro, ha celebrato il 25 aprile, riconoscendone così il valore simbolico di Liberazione dell’Italia dal nazismo, di sconfitta dei fascisti e di rinascita della Nazione. Questi sono punti fermi della nostra storia, non appartengono al libero dibattito e alla legittima differenza delle opinioni, non sono retaggio di questa o quella forza politica, ma sono le certezze su cui i cittadini italiani fondano la loro convivenza. Ma tutto questo la giunta di Portoferraio se lo è dimenticato: allora va ribadita l’assoluta necessità di rinverdire la memoria, senza la quale rischiamo tutti la deriva nel caos disorientato e disorientante del presente.
Anche le 100 persone che hanno deposto un mazzo di fiori alla memoria del partigiano martire delle Fosse Ardeatine, Ilario Zambelli, sono un segnale: sono tante, se si considera che si sono autoconvocate all’ultimo minuto, sono poche rispetto al moto di indignazione che l’abbuiamento del 25 aprile avrebbe dovuto suscitare nei cittadini di Portoferraio. Segno, anche questo di un lavoro da fare capillare e diffuso, nelle scuole, nel mondo dell’associazionismo, tra la gente.
Ultima considerazione, questa volta autocritica: proprio per la sua importanza, per il suo valore simbolico, il 25 aprile si prepara e si organizza per tempo, si controlla cosa fa la Giunta, si propongono iniziative, si crea un clima di aspettativa. Accorgersi solo pochi giorni prima che per quella data nulla è stato previsto, salvo la trasferta del Gonfalone, segnala una certa disattenzione, dovuta certamente ad una assenza organizzata dell’ANPI sul territorio elbano che dovremo velocemente recuperare. Mentre chiediamo ai consiglieri tutti, di maggioranza e di opposizione, di operare perché questa disattenzione sia superata nell’organizzare la festa del 2 giugno, che quest’anno ricorda anche il 70° della partecipazione al voto attivo e passivo delle donne e dell’elezione dell’Assemblea Costituente.
ANPI
Comitato Provinciale Livorno