Leggo che i sindaco De Santi pare irritarsi dinanzi a chi gli imputa di dedicare gran parte del suo tempo a presentare denunce di presunti danni erariali, a notificare avvisi di messa in mora a destra e a manca, e a fare anche il “postino” portando a mano alla Corte dei Conti la voluminosa relazione del consulente dr. Eller, che ormai da mesi sembra scomparso dalla circolazione.
Ritiene, il sindaco De Santi, che ogni critica in tal senso getti discredito sulla sua Amministrazione, senza considerare invece quanto danno abbiano fatto all’immagine del paese e alle persone coinvolte le sue allarmate dichiarazioni alla stampa e le mistificanti esternazioni fatte in Consiglio comunale.
Nell’indossare la veste di novello inquisitore, ha inoltre pensato bene di evitare ogni incontro con i “presunti colpevoli”, se non altro per chiedere eventuali chiarimenti su ciò che veniva loro addebitato, preferendo invece affidarsi ciecamente a consulenti esterni ed interni – i primi ben retribuiti, i secondi animati da antichi rancori – e ad uno studio legale affinché lo supportasse nel suo fervore accusatorio. Così, come un mantra, continua a ripetere che gli avvisi di messa in mora sono atti dovuti, eseguiti addirittura su “ordine perentorio” della Procura della Corte dei Conti.
Credo, a questo punto, che il sindaco De Santi dovrebbe avere l’onestà e la correttezza di chiarire come effettivamente stanno le cose, e cioè che forse la Procura della Corte dei Conti non ha richiesto di sua iniziativa e a seguito delle indagini in corso le notifiche degli avvisi di messa in mora, ma lo ha fatto per evitare eventuali prescrizioni, a seguito delle denunce che il sindaco stesso, tramite l’avvocato di fiducia, ha presentato.
Può darsi che mi sbagli, ma in tal caso me lo faccia sapere, facendo attenzione, però, a ciò che dice, perché prima o poi le lettere della Procura, al momento secretate e inaccessibili, potranno essere lette. E a questo proposito c’è da dire che appare perlomeno incomprensibile, se non illegittimo, che siano nascosti documenti richiamati negli stessi avvisi, anche perché chi li riceve avrà pure il diritto di far pervenire alla Corte una memoria informativa.
Personalmente ho ricevuto “per ora” due avvisi firmati dal sindaco, così come li hanno ricevuti i consiglieri Cristina Amato, Lorenzo Conticelli, Loriano Lupi, Nadia Mazzei e Giulia Spada che con me hanno condiviso l’esperienza della precedente Amministrazione e con i quali ho concordato la presente nota con l’intento di fare un po’ di chiarezza. Un avviso per i soldi del Ministero dell’Ambiente destinati a Bagnaia, che per il De Santi e i suoi esperti consulenti sarebbero in buona parte spariti; e uno per un mutuo di 388 mila euro richiesto per la realizzazione del parcheggio di Via Aldo Moro, deliberato dall’Amministrazione Schezzini e da me assunto a fine 2009.
Nel primo non viene richiamata alcuna lettera della Corte dei Conti, nel secondo invece sì, e spero che almeno questa potrò quanto prima leggerla e così verificare la validità del mio sospetto.
Per quanto riguarda Bagnaia posso con tranquillità affermare, come del resto ho già più volte detto, che i soldi ci sono. Fanno parte delle somme vincolate destinate ad opere pubbliche e giacenti presso la Tesoreria comunale. Lo attestano la determina n° 71 dell’aprile 2015 del Responsabile del servizio finanziario della gestione associata; il conto consuntivo relativo all’esercizio 2014; il bilancio di previsione del 2015 e la delibera di riequilibrio del bilancio dello stesso anno. Tutti atti approvati dall’attuale Consiglio comunale con il parere favorevole sia del Responsabile del servizio finanziario che del Revisore del conto nominato da De Santi, il quale, a questo punto, dovrebbe, per coerenza, inviare una notifica di messa in mora anche a sé stesso.
Con la delibera di variazione, inoltre, è stata inserita nel Capitolo 2751, art. 22, del Bilancio 2015 la somma di 19.181,04 euro, derivante dalla economia sulla spesa della passerella di Bagnaia, così da elevare la disponibilità a 372.707.83 euro. Se a quest’importo aggiungiamo quello previsto dal successivo Capitolo n° 2754, art. 23, di 517.864,57 euro si raggiunge la cifra complessiva di 890.662,20 euro, la stessa disponibile oggi per procedere alla realizzazione dell’opera.
In merito al mutuo per il parcheggio di Via Aldo Moro, concesso dalla cassa Depositi e Prestiti nel pieno rispetto delle norme di legge, proprio non riesco a capire come sia possibile ipotizzare un danno erariale nella mancata rinuncia a tale mutuo nel 2012, rinuncia che non era obbligatoria, ma facoltativa. Tanto più che se un mutuo non viene utilizzato per l’opera per cui è stato richiesto,può essere sempre destinato, previa autorizzazione della Cassa, alla realizzazione di altre opere.
In ogni caso mi permetto di suggerire al sindaco De Santi di andarsi a leggere la delibera n° 7 del 17 gennaio 2015, pagina 27 e seguenti, redatta dalla Corte dei Conti di Firenze, Sezione controllo sulla finanza regionale, con la quale si dà notizia delle irregolarità riscontrate sui conti consuntivi degli Enti relative all’anno 2012 e potrà così verificare che al Comune di Rio nell’Elba non viene contestata alcuna infrazione d’ordine contabile e amministrativo.
In quanto all’ultimo delirante comunicato del circolo del Pd riese credo che non valga la pena dedicare neppure un rigo di risposta. Altri lo hanno fatto e ciò mi pare più che sufficiente. Un buon servizio, comunque, per l’Amministrazione in carica. Resta solo da chiedersi quale obbiettivo si intende perseguire, visto l’intento di dividere ulteriormente ciò che per loro responsabilità era già diviso.
Danilo Alessi
ex sindaco di Rio nell’Elba