E' pronto e parte il nuovo piano da 115 milioni di euro per la salvaguardia della costa toscana. La Giunta ha approvato oggi il documento operativo che definisce per il 2016 gli interventi per il recupero e il riequilibrio di tutta la fascia costiera toscana, secondo il piano generale da realizzarsi dal 2016 fino al 2023.
La programmazione vedrà ripascimenti strutturali, ripascimenti protetti, manutenzione e attività di studio e monitoraggio per i prossimi sette anni. Si tratta di uno strumento innovativo che per la prima volta, prevede una programmazione preventiva ogni anno sulla base di un monitoraggio continuo che coglierà tempestivamente l'evoluzione della riva di costa.
La priorità sarà data ai progettti cantierabili. e in base alla gravità del fenomeno erosivo in corso, anche in relazione alla presenza di un abitato o di aree naturali a rischio. In particolare, per il triennio 2016-2018 ci saranno interventi per 25 milioni e 500mila euro; per il biennio 2018-2020 interventi per 59 milioni e 400mila euro e per il triennio dal 2020 al 2023 interventi per 30 milioni e 500mila euro.
"E' la prima volta che la Regione si dota di una strumento come questo documento operativo - spiega il presidente Enrico Rossi - dove tutti gli anni faremo la programmazione preventiva sulla base di un monitoraggio annuale che servirà a cogliere tempestivamente l'evoluzione della riva di costa. La Regione sulla questione erosione ha cambiato approccio. A seguito del riassetto istituzionale, si impegna in prima persona alla realizzazione degli interventi, non solo a finanziarli e a eleborare un piano che dia conto di tempi e costi".
"Per la prima volta – ha proseguito l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni - abbiamo fatto una programmazione che dà conto delle tempistiche e delle risorse finanziarie, esclusivamente regionali, necessarie per l'attuazione degli interventi. Inoltre, sempre per la prima volta, viene finanziata la caratterizzazione dei sedimenti, in modo da raffinare sempre più il quadro conoscitivo e dotarsi degli elementi necessari per progettare meglio, in minor tempo, e nel rispetto della matrice quali-quantitativa del materiale della costa. Infine, il documento individua le zone di maggior deposito e di maggior erosione restituendo un quadro conoscitivo a cui anche i privati d'ora in poi potranno attingere per andare a creare quella sinergia pubblico e privato indispensabile per accrescere il benessere e il valore delle nostre coste".
Piano di salvaguardia e recupero, un diverso approccio. Le 4 novità
- La Regione finanzia e realizza gli interventi
- La programmazione dà conto delle tempistiche e delle risorse esclusivamente regionali
- Viene finanziata la caratterizzazione dei sedimenti per progettare meglio e più rapidamente
- Sinergia pubblico-privato: si individuano le zone di maggiore erosione e di maggior deposito, conoscenze utili anche a tutti i privati che vorranno intervenire
I criteri della programmazione degli interventi. Venti i tratti critici
In tale elenco rientrano sia interventi non programmati in precedenza (come il litorale di Cecina a sud del fosso della Cecinella ed il tratto a nord della foce del fiume Ombrone) che tratti d'intervento oggetto anche della precedente programmazione, sui quali gli enti attuatori erano fermi alle fasi di progettazione (come ad esempio il litorale di Castiglione della Pescaia) oppure avevano realizzato solo alcuni lotti (come ad esempio, il litorale di Massa tra il fosso Lavello ed il fiume Frigido e la costa pisana tra Marina di Pisa e Tirrenia).
Inoltre, nei venti tratti d'intervento individuati si ritrovano anche interventi della precedente programmazione già conclusi ma in cui la problematica erosiva si è ripresentata in forma tale da rendere necessario un nuovo intervento, come nel caso del litorale di Punta Ala. Infine, costituiscono parte integrante degli scenari d'intervento programmati anche le aree del litorale del Comune di Orbetello, oggetto dello studio di fattibilità richiamato nell'Accordo dell'8 maggio 2015 tra Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comune di Orbetello.
Individuati i tratti critici, il programma di interventi è stato sviluppato effettuando una valutazione preliminare dei possibili lavori necessari alla difesa della costa in ciascun tratto. Come strategie possibili, sono stati considerati interventi basati su:
- ripascimenti strutturali, impostati cioè su volumi importanti e con sedimenti di granulometria idonea
- ripascimenti protetti con strutture dal basso impatto ambientale, sfruttando prioritariamente gli accumuli in eccesso presenti lungo costa ed eventualmente con apporti di materiale da cava, ad esempio dove non è possibile riutilizzare i sedimenti già presenti lungo costa.
A proposito del triennio 2016-2018
E' previsto l'avvio dei lavori di 7 interventi nel biennio 2016-2017, ai quali se ne dovrebbero aggiungere altri 8 in fase di realizzazione nel 2018. L'importo minore previsto è per l'anno in corso (circa 1.300.000,00 euro), in quanto la maggior parte degli interventi risulta ancora in fase di progettazione, mentre è destinato ad aumentare nel 2017 (circa 7.500.000 euro) e nel 2018 (circa 16.700.000 euro) man mano che aumenterà il numero degli interventi in fase di realizzazione. L'impegno finanziario maggiore previsto, nell'arco dei sette anni, sul biennio 2018-2020 deve essere letto in questo senso, quando tutti gli interventi (con anche più di un lotto) risulteranno in fase avanzata di realizzazione.
Interventi di manutenzione delle opere di difesa della costa
Allo stato attuale saranno programmati interventi di manutenzione solo sulle strutture flessibili recentemente realizzate (spiagge in ghiaia), rimandando la valutazione sulle opere rigide esistenti ai prossimi anni.
Attività di implementazione e miglioramento delle informazioni sullo stato della costa
Ulteriore componente del piano, novità assoluta, è il quadro conoscitivo che fornisce un'analisi delle possibili tecniche di movimentazione dei sedimenti. Il riutilizzo dei sedimenti accumulati in eccesso lungo alcuni tratti della costa può consentire di alimentarne altri in erosione, mentre i sedimenti presenti generalmente sui fondali, nei pressi della spiaggia, risultano compatibili con interventi di ripristino stagionale dell'arenile. Tali movimentazioni (che non rientrano nelle attività di difesa della costa e quindi nelle competenze istituzionali della Regione Toscana), se correttamente eseguite, possono soddisfare le esigenze di manutenzione ordinaria dell'arenile ai fini turistico-ricreativi, senza compromettere la stabilità del "sistema spiaggia".
La Regione ha programmato di analizzare in dettaglio le caratteristiche dei sedimenti presenti sui fondali, attività necessaria per la realizzazione degli interventi di ripristino stagionale dell'arenile, i cui lavori potranno essere eseguiti con risorse proprie dai Comuni oppure anche da singoli privati, secondo quanto previsto dalla lettera c) del comma 2 dell'art. 18 della l.r. 80/2015.
Il dettaglio degli interventi all'Elba:
- Isola d'Elba: due lotti funzionali preceduti da una progettazione preliminare unica, con inizio nel 2016 e conclusione dell'ultimo lotto nel 2020, importo totale previsto 4 milioni e 600mila euro.
- Ripascimento e riequilibrio arenili dell'Isola d'Elba: indagini e progettazione per 80mila euro nel 2016 e progettazione per 80mila euro nel 2017