Il vero successo - scrive Maria Gisella Catuogno - è essersi “messi in marcia”: aver preso il traghetto 13.30, dopo aver adempiuto agli impegni scolastici mattutini, aver sopportato il mare di scirocco, aver riempito tre pullman a Piombino, essersi bagnati all’arrivo in città per la pioggia battente e il vento bizzoso e, finalmente, aver riempito con la nostra presenza il palazzo del provveditorato.
La “Marcia della scuola elbana”, a Livorno, il 27 settembre ha ottenuto qualche risultato immediato e molte promesse d’intervento a breve.
Ma il vero successo, io credo, è essersi “messi in marcia”: aver preso il traghetto 13.30, dopo aver adempiuto agli impegni scolastici mattutini, aver sopportato il mare di scirocco, aver riempito tre pullman a Piombino, essersi bagnati all’arrivo in città per la pioggia battente e il vento bizzoso e, finalmente, aver riempito con la nostra presenza il palazzo del provveditorato.
Scolari e studenti, abili e abili diversamente, mamme, babbi, docenti, personale ATA, Conferenza zonale dell’istruzione: quasi tutte le componenti che ruotano intorno alla scuola erano rappresentate; ma era presente un solo dirigente (amministrativo) e mancavano i sindaci degli otto comuni elbani.
E’ la prima volta che tanta gente si mobilita lasciando lo Scoglio per portare la sua voce e la sua indignazione nella sede istituzionale della provincia in difesa della scuola elbana, raccontando, civilmente ma fermamente, il disagio giornaliero di vivere su un’isola spesso trascurata, il senso di frustrazione e di solitudine che respiriamo insieme al salmastro del nostro mare.
Nell’attesa che la dottoressa Elisa Amato si decidesse a trasferirsi nella sala dove l’aspettavamo, per riceverci tutti, e non soltanto una ristretta delegazione, abbiamo cantato tutti in piedi il nostro inno nazionale, per dimostrare di essere lì nel rispetto delle istituzioni e della nostra carta costituzionale, che proclama per ognuno il diritto all’istruzione. Con lei abbiamo rivendicato la necessità improrogabile della salvaguardia del nostro presidio culturale più importante, la scuola in ogni suo ordine e grado.
Con questa manifestazione si è compiuto un atto di dignità, di alto valore civico, e comunicato il messaggio che l’Elba non è più disposta a subire passivamente scelte o disattenzioni o omissioni che la umiliano e trasformano l’insularità da situazione naturale e valore a disagio e disgrazia.
Maria Gisella Catuogno