La strategia della direzione dell’Azienda Usl6 non collima con quella del Partito democratico dell’Isola d’Elba e nemmeno con quella dei vertici del Pd della Toscana. Questo, almeno, è quanto emerso nell’incontro dello scorso venerdì fra i dirigenti democratici regionali e territoriali con il Coordinamento intercomunale elbano. Insomma, anche se la gestione della sanità non spetta alla politica, c’è comunque da segnalare una idiosincrasia fra il Pd e la direttrice Calamai, rimasta al suo posto solo grazie al parere favorevole di Vanno Segnini, l’ex presidente della Conferenza zonale isolana.
È pur vero che la sanità regionale deve fare i conti con i tagli del governo Berlusconi e con la spending review di Monti, tuttavia la mancanza di equilibrio della direttrice Calamai è oramai evidente.
Certo, dobbiamo essere consapevoli quanto sia difficile ottenere la riduzione di spesa e nel contempo mantenere i servizi pubblici invariati, e da qui, pertanto, si deve ripartire con un ragionamento savio, ciò nonostante teso a difendere gli interessi di questo che è un territorio insulare.
Occorre, nondimeno, prendere atto come le scelte della direzione dell’Azienda Usl6 si basino su calcoli semplicemente ragionieristici, nonché su tagli lineari che finora hanno penalizzato innanzi tutto l’Isola d’Elba… Che la causa sia perché noi isolani siamo divisi su tutto e quindi non abbiamo la stessa forza delle altre tre zone della terraferma?».
Lorenzo Marchetti