Il Comune di Rio Marina, che detiene il 100% delle quote societarie della “Parco Minerario Srl” (società in house) con delibera N.9 del 10 marzo 2016, ha proceduto all'approvazione del progetto di fusione per incorporazione dela soc “Svamar Srl” (anch'essa soc. in house e posseduta al 100%) nella predetta società Parco Minerario.
Ricordiamo che Svamar gestisce i porti turistici di RM e Cavo Il Comune, con un contratto di servizio, affida, alla Parco Minerario, i seguenti servizi:
1) promozione, sviluppo,esecuzione, gestione di iniziative, opere, servizi, finalizzati al recupero e alla valorizzazione di aree site nell'isola d'Elba, di proprietà privata e pubblica.e in particolare, di quelle ricomprese nell'ex Compendio minerario (…)
Si intendono, quindi, ricomprese nell'oggetto sociale, ed in quanto tali possono essere esercitati le seguenti attività:
a) la progettazione, l'esecuzione, la gestione, la manutenzione di un Parco Minerario nelle aree dell'ex compendio minerario dell'isola d'Elba ivi compresi i relativi servizi, le attrezzature ricettive e
di ristoro, la rete viaria di accesso e svincolo, l'estrazione, la vendita e la commercializzazione, diretta ed indiretta, di minerali da collezione e non etc..;
b) la manutenzione e la sorveglianza di residui siti minerari potenzialmente ancora sfruttabili, la subconcessione a terzi per la relativa coltivazione (?);
c) coordinamento dei diversi interventi di recupero e valorizzazione delle aree facenti parte dell'ex compendio minerario proposti da altri soggetti, privati e pubblici, in linea con le previsioni
urbanistiche;
2) servizi di ripristino ambientale e/o legati alla salvaguardia del decoro urbano;
3) servizio di pulizia del paese, strade, spiagge, parcheggi, ed aree pubbliche in genere;
4) servizi di gestione e manutenzione del verde;
5) manutenzione e/o pulizia immobili di proprietà comunale o comunque nella disponibilità dell'Ente;
6) servizi di trasporto pubblico locale via terra e via mare (scuolabus-marebus);
7) gestione di manifestazioni, spettacoli, iniziative ed eventi in genere, compreso il servizio di catering;
8) gestione dei servizi cimiteriali;
9) servizi ausiliari al traffico, incluso i servizi ausiliari del traffico, manutenzione del manto stradale, segnaletica, manutenzione del verde, fossi, sentieri etc...;
10) la gestione degli specchi d'acqua di Rio Marina e Cavo, per la parte in uso diretto del comune conformemente ai vigenti regolamenti comunali, con l'attribuzione dei connessi poteri di vigilanza e provvedimenti necessari a garantire l'osservanza dei richiamati regolamenti.
Quando le pubbliche amministrazioni realizzano le attività di loro competenza attraverso i propri organismi (partecipate), senza quindi ricorrere al mercato per svolgere, (mediante appalti) i lavori, i servizi e le forniture ad esse occorrenti o per erogare alla collettività (mediante affidamenti a terzi) prestazioni di pubblico servizio, trattasi di gestione in house che consente di non seguire lo stesso iter selettivo della concorrenza propria della Pubblica Amministrazione.
La citata norma, lasciando alle amministrazioni piena discrezionalità in ordine alla scelta del modello gestionale da adottare per la gestione dei pubblici servizi locali, sarebbe, infatti, suscettibile di stravolgere “alla stregua dei principi comunitari, il rapporto tra i diversi modelli di affidamento dei servizi pubblici, in forza del quale il ricorso a procedure di evidenza pubblica dovrebbe configurarsi come la regola e l’affidamento in house come eccezione”.
Indispensabili requisiti di legge, a sostegno dell'affidamento in house, sono i criteri riguardanti efficacia, efficienza ed economicità che tale scelta deve determinare. Un macigno.
A tal proposito, è immediato chiedersi se riconoscere la natura giuridica di organismo di diritto pubblico a tali società, significhi anche ammettere che sussistono tutte le condizioni richieste
dall'art. 113, co. 5, lett. c) cit., per il configurarsi del “controllo analogo”e cioè: l'influenza dominante del comune di Rio Marina nella stessa gestione della società.
Nel nostro caso, ed a nostro parere, il “controllo analogo” potrebbe essere alterato, o addirittura venire meno, da conflitti di interesse tra soggetti che, in duplice veste, siano amministratori pubblici e dipendenti della società controllata.
Altra questione: la mole di “servizi” assegnati, con enormi competenze, alla Parco Minerario e con poteri molto ampi negli affidamenti di lavori (incarichi, forniture etc..) ne fanno un centro di potere assoluto che potrebbe generare clientelismi ed altre forme di sottomissione, tanto più gravi in una economia fragile come la nostra.
Secondo questa decisione, il comune di Rio Marina, si spoglia di ruolo e responsabilità e non è sufficientemente chiaro come, qualità e congruità dei lavori, verranno valutate e pagate.
Non si capisce - poi - perché il Comune, oltre che pagare ognuna delle prestazioni, debba anche conferire, alla Parco Minerario, contributi una tantum (per il 2016 euro 55.000 e 72.000,00 per i
successivi anni e fino alla scadenza 2019).
Inoltre, la cosa stupisce, e' contemplare estrazioni e commercializzazione di minerali. Il fatto è notoriamente vietato da un Regolamento del Ministero dell'Ambiente.
La loro raccolta è assolutamente vietata, salvo permessi concessi per motivi scientifici dagli Enti Parco, in tutte le aree naturali protette.
Fossimo nei panni di un Consigliere di minoranza chiederemmo di sottoporre l'atto al parere del PNAT visto che si parla diffusamente di collaborazione.
L.F.