Oramai è invalsa l’abitudine, da parte di molte persone e di esponenti politici, di etichettare con il termine “populista” chiunque non si adagi, meglio se supinamente, sulle posizioni di partiti o di linee di governo e, magari, esprima riserve, critiche e ne prenda le distanze.
Intanto, come primo suggerimento, consiglierei a tutte queste colte persone una sana documentazione e adeguate letture proprio sul “populismo”: ne deriverebbero significative, e forse clamorose, sorprese.
E, visto che ci sono, anche sul termine “qualunquista”, spesse accoppiato, per rafforzare il senso di disprezzo e di eresia altrui, al primo: il tuo è populismo qualunquista, e (magari) pure superficiale !
Vuol dire che si è raggiunto veramente il massimo della condanna politica e partitica, senza appello, sempre secondo queste persone.
Ora, anche volendo accogliere totalmente, ma solo per un breve momento, il significato senza fondamento e radice, con il quale vengano usati quei termini, è mai possibile, in ogni caso, che quelle persone e quegli esponenti non si rendano conto della ragioni per le quali prendano piede il (loro) “populismo” ed il (loro) “qualunquismo” ?
E’ mai possibile che non si rendano conto che tutto ciò trovi fertili e sempre più vasti pascoli proprio nel vuoto della politica “codificata” , evidentemente incapace (non essendone più abituata) di ascoltare ed interpretare la vita reale dei cittadini, di dare loro risposte e prospettive concrete o concretizzabili, di stare fisicamente vicina a loro, sul territorio, in piena solidalità (si, proprio solidalità come stare tutti sulla stessa barca, non solidarietà magari caritatevole).
Tutto viene, invece, giocato all’interno di una monade di “alta politica”, in un bailamme terminologico tra destra, centro, sinistra senza volersi rendere conto (tranne fortunate ma limitate eccezioni) che si stia giocando con parole oramai per lo più vuote che dietro non hanno più valori, storie, speranze, riscontri in atti e comportamenti.
Carissimi, ma chi mai vi (e ci) potrà più seguire su questa strada ?
Paolo Di Pirro