In questi giorni ho posto molte domande, ad oggi senza risposta (forse è presto....o non mi ritengono degno...), sul parcheggio a pagamento per la spiaggia di Acquaviva. Nel frattempo i consiglieri del PD hanno sollevato l'incredibile caso della strada di Val di Denari, dove le norme di un piano vigente vengono stravolte da una semplice determina dirigenziale. Nel mezzo potremmo metterci anche l'autorizzazione ad ampliare una concessione demaniale sulla spiaggia della Biodola, effettuata in questo giorni sempre con determina dirigenziale, in assenza di un piano spiagge, senza il quale simili atti paiono impossibili, almeno a noi cultori della vecchia, sorpassata urbanistica, quella delle regole certe ed uguali per tutti.
Ed a proposito di regole e della Biodola, ecco che cosa ha stabilito nel 2012 il Consiglio Comunale, su proposta del dirigente del tempo, che è lo stesso di adesso, riguardo alla richiesta di un parcheggio a pagamento privato in quella località: "Certamente la proposta risponde ad un bisogno già rilevato in località La Biodola. L’osservazione tuttavia non può essere accolta perché anche se è possibile realizzare una gestione in convenzione con l’Amministrazione Comunale............ l’esiguità dell’area non sarebbe un contributo alla soluzione del problema di carenza dei parcheggi, dato atto anche della sua piccola dimensione e della prioritaria necessità di provvedere alla messa in sicurezza delle aree circostanti, necessità che potrebbe anche comportare un interessamento dell’area indicata dall’osservante".
Il parcheggio quest'anno è stato ovviamente realizzato.
Quindi, per ricapitolare, accade questo: nel 2012 un privato chiede di realizzare un parcheggio a pagamento alla Biodola, presentando una formale osservazione urbanistica alla variante al regolamento del tempo. Il tecnico comunale istruisce l'osservazione e ritiene la proposta non ricevibile e addirittura il parcheggio di scarsa utilità, mentre l'area potrebbe essere utile a soddisfare interessi collettivi. Il consiglio comunale vota il diniego e sancisce il no. Lo stesso tecnico autorizza quel parcheggio quattro anni dopo, violando completamente il voto del consiglio comunale. A questo punto, cari cittadini, se avete qualche richiesta in contrasto con le vigenti norme urbanistiche non crucciatevi più di tanto. Gli esempi sopra citati sono la lampante dimostrazione di come il Comune di Portoferraio sia diventato come l'America di inizio '900: un mondo dove tutto è possibile. Eh si.....verrebbe da scherzare, se non fossimo davanti ad un problema drammatico: far saltare le regole, aggirarle, consegna le decisioni alle logiche di club, amicali, parentali, di lobby o di loggia. Quando questo accade, ci rimettono tutti, ma soprattutto i più deboli, che non hanno architetti di grido da incaricare, non conoscono studi associati, né hanno avvocati potenti da pagare o politici di grido da avvicinare. E' su questo tema che dovrebbe impegnarsi fortemente un'opposizione costruttiva dentro e fuori il consiglio comunale. Perché questo è il tema più delicato, più sensibile, ma anche quello per cui è esistito e, speriamo, esisterà un centrosinistra in Italia: il tema dell'uguaglianza di tutti i cittadini. Un tema per cui riesco tutte le volte, ancora, dopo decenni di politica, ad arrabbiarmi e ad appassionarmi allo stesso tempo.