Qualche tempo fa, precisamente il 31 maggio, il neo Corriere elbano, sulla questione del nuovo porto turistico di Marciana Marina, ha pubblicato un articolo in prima pagina con un titolo di grande effetto: “Ciumei e la banda del moletto del pesce”. Era stata celebrata solo la prima udienza del processo a carico del Sindaco marinese, accusato di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Ma il Corriere, ispirato da un velenoso giustizialismo alla Travaglio, con quel titolo emetteva già una sentenza definitiva di condanna. Poi, nella successiva udienza del 13 luglio Ciumei e la sua “banda” sono stati assolti “perché il fatto non sussiste” ed è stato lo stesso Pubblico ministero a chiedere l’assoluzione.
E’ cosa assai rara che un pubblico ministero rinunci, come è avvenuto, ai propri testimoni, chieda la piena assoluzione dell’imputato e dichiari che il processo non avrebbe dovuto neppure essere iniziato, ma tutto questo per il Corriere non è stata una notizia “clamorosa”.E quindi nel numero appena uscito del 30 luglio, non viene messa in prima pagina, ma in seconda e con due righe.
Il Corriere elbano, quello autentico, quello storico non si sarebbe comportato allo stesso modo. Senza anticipare sentenze di condanna, avrebbe informato i suoi lettori del rinvio a giudizio del Sindaco marinese e della sua piena assoluzione, dando ad entrambe le notizie il medesimo rilievo. E credo anche prendendo atto con piacere della favorevole conclusione del processo.
Sulla questione del porto il Comitato cittadino “Porto Comune” e le Associazione ambientaliste, hanno manifestato una forte contrarietà alla approvazione della variante al Regolamento urbanistico e del Piano regolatore del porto. E’ stata richiesta alla Giunta regionale la convocazione di una Conferenza paritetica tra i rappresentanti della Regione, della Provincia e del Comune per esaminare la regolarità dei due atti di pianificazione, ma un “Tavolo Tecnico” composto dai 3 Responsabili degli Uffici competenti in materia di pianificazione del territorio della Regione, della Provincia e del Comune ha valutato che la variante al Regolamento urbanistico e il Piano portuale non contengono “elementi di incompatibilità o contrasto con il Piano di indirizzo territoriale della Regione” e che, quindi, non sussistono le condizioni per convocare la Conferenza paritetica.
E allora? Da che parte sta la verità? Per quei Tecnici l’ Amministrazione è formalmente in regola. Ma siamo sicuri che la accertata conformità di uno strumento urbanistico al Piano di indirizzo territoriale della Regione sia sufficiente a garantirci in ogni specifica realtà territoriale interventi sempre rispettosi dell’ambiente? Se ripenso alle autorizzazioni rilasciate dai Funzionari della Regione sul progetto della linea elettrica fuori terra presentato qualche anno fa dalla Soc. Terna o ai nulla osta rilasciati in passato da una Commissione regionale tecnico-amministrativa per varianti ai piani regolatori che, in alcuni Comuni, hanno consentito espansioni edilizie poco rispettose dell’ambiente, qualche dubbio mi viene.
Nel caso del porto marinese siamo proprio sicuri che, sotto il profilo dell’impatto ambientale, le riserve e le critiche che da più parti vengono sollevate, qualche fondamento non lo abbiano? E che almeno nella fase di attuazione delle scelte urbanistiche compiute non sia necessario riconsiderare e rivedere qualcosa?
Voglio sperare che il Ciumei,dopo aver “stravinto” con la sentenza del Tribunale di Livorno e con il parere rilasciato dai 3 componenti del Tavolo tecnico sul corretto agire della sua Amministrazione, decida alla fine di conquistare un’altra “vittoria” ancor più importante: riuscire a dare Marciana Marina un porto migliore, senza deturpare la sua antica e straordinaria bellezza. E per raggiungere questo obiettivo i Tecnici certo servono, quelli regionali come quelli incaricati dal Comune, ma non sono “oracoli”. Allorquando si progettano interventi che incidono su un patrimonio paesaggistico ed ambientale particolarmente delicato e di pregio una Amministrazione comunale, sulla quale grava alla fine la maggiore responsabilità per ogni mutazione del proprio territorio, si deve muovere, oltre che nel rispetto delle regole e delle procedure, anche con molta cautela. Soprattutto ascoltando e prestando attenzione anche alle ragioni del NO.
Sono sicuro che i sostenitori del SI’ come quelli del NO desiderino entrambi fare il bene di Marciana Marina. Ed allora si gettino a mare le certezze assolute, le polemiche, le reciproche accuse e, ammainate anche le “bandiere nere”, ci si affidi alla ragione ed al buon senso. L’occasione per un confronto tra l’Amministrazione comunale, il Comitato cittadino “Porto comune”e le Associazioni ambientaliste ci sarà nella fase di elaborazione del “progetto esecutivo” del nuovo porto. Lo ha annunciato il Sindaco Ciumei in un comunicato di questi giorni. E quel progetto, sempre secondo Ciumei, dovrà avere “il minimo impatto possibile sia a livello paesaggistico che ambientale”. Una affermazione importante e impegnativa. Bene! Si vada a vedere se alle parole seguiranno i fatti. E chissà che alla fine non si riesca a partorire un progetto largamente condiviso.
Giovanni Fratini