L'Elba é vittima di un grave errore: l'assessore Ceccobao, ed in generale la Regione Toscana, per l'affidamento Toremar, hanno acconsentito alla stesura di un contratto di servizio dai contenuti lontani anni luce dalle nostre attuali esigenze di continuità territoriale. É incredibile che quella stessa Regione che oggi investe oltre quaranta milioni di euro in locomotori ferroviari per adeguare i collegamenti terrestri, in quell'occasione abbia deciso che, nel 2012, da e per l'Elba, doveva essere mantenuto lo stesso numero di corse previste in passato. Cambiano i tempi, quindi, mutano le esigenze di mobilità, ma non si pensa di adeguare il livello dei servizi alle nostre mutate esigenze. I fatti hanno ampiamente dimostrato che le otto coppie di corse nel periodo invernale sono assolutamente inadeguate; ne servono almeno dieci. Le corse garantite sono quelle di trenta, e forse più, anni fa. Era nel contratto di servizio che doveva essere la nostra garanzia, ma così non é stato ed ecco perché non c'é altra strada che chiederne la revisione. La nostra garanzia deve stare in quella che era la parte pubblica, in Toremar, e non nella speranza che un privato agisca contrariamente a quelle che sono le logiche d'impresa decidendo, magari, di viaggiare in perdita. Ben venga una libera concorrenza fatta di Moby, di Blu Navy, di Corsica Ferris e di quanti altri si vorranno fare avanti. Tuttavia l'Elba non può prescindere da una Toremar che la Regione Toscana, attraverso una immediata revisione del contratto di servizio, metta in condizioni di dare all'Elba un livello di servizio adeguato ai tempi.
Pensare di affidare le sorti della nostra isola alla libera concorrenza e ad un contratto di servizio dai contenuti inadeguati, é stato un grave errore. Sbaglia ancora di più chi pensa che la soluzione sia chiedere all'autorità garante di rivedere le proprie posizioni. Un garante é un garante. L'unica strada percorribile é che la Regione Toscana riveda il contratto di servizio apportando quelle modifiche necessarie alla tutela delle nostre legittime aspettative.
Roberto Marini
(Capogruppo di Gente Comune)