Il documento "TRAIETTORIE DELLO SVILUPPO - considerazioni e proposte per il confronto e per un progetto concertato” che accompagna la mozione presentata dalla maggioranza, n. 4 all’Ordine del giorno del Consiglio comunale di Portoferraio del 21 agosto ore 21, chiama le forze politiche e le rappresentanze delle varie categorie a discutere sulle prospettive del nuovo PRS – Programma Regionale di Sviluppo per stipulare con la Regione un vero e proprio accordo di programma su di un patto territoriale che impegni tutti: istituzioni e imprenditoria, lavoratori che sembrerebbe escludere le associazioni rappresentative di interessi diffusi.
Il documento inquadra la discussione nel nuovo PRS – Programma Regionale di Sviluppo e in particolare su una lettura del “progetto regionale 2 – politiche per il mare, per l’Elba e l’Arcipelago Toscano” e del “progetto regionale 22 – Turismo e Commercio”, trascurando peraltro gli altri progetti regionali.
http://giovanisi.it/2016/05/03/la-toscana-fra-cinque-anni-nove-obiettivi-da-centrare-nel-prs-proposto-dalla-giunta/
Il documento chiama le forze politiche e le rappresentanze delle varie categorie a discutere su questi temi proponendo azioni peraltro già predefinite e in contrasto con la normativa vigente in materia di paesaggio fondata su trattati internazionali, leggi nazionali e regionali.
Se è condivisibile sollecitare la formazione di un piano strategico territoriale questo percorso dovrebbe cominciare con la condivisione della analisi, degli obiettivi strategici, e a seguire delle azioni.
L’articolo 68-bis della legge 152/2006 individua nel “Contratto di fiume”, declinabile anche a livello di bacino idrografico e quindi di isola, è lo strumento per organizzare la concertazione:
“1. I contratti di fiume concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.” La Regione Toscana ha attualmente aperti otto contratti di fiume.
Perché non propone alla Regione Toscana di aprire un percorso partecipato come quello del “contratto di isola”, applicazione locale del contratto di fiume, per condividere dall’inizio analisi, obiettivi e azioni, invitando oltre a tutte le amministrazioni e categorie economiche interessate anche le associazioni rappresentative di interessi diffusi nel campo ambientale e del paesaggio?
Paolo Gasparri