Non è compito della legge istitutiva di stabilire norme organizzative di competenza già definita per qualsiasi comune italiano. In buona parte spetterà all'istituendo Comune Unico autoregolamentarsi, come per qualsiasi altro comune, nell'ambito della propria autonomia statutaria e regolamentare. Pertanto in effetti chi voterà il referendum lo farò proprio per un SI o per un NO al Comune Unico, inteso come fusione di 8 comuni, e niente di più: starà ai futuri consigli comunali stabilire sede, municipi, segni identificativi, regolamenti vari, e alle future giunte l'organizzazione interna dell'Ente e l'indirizzo politico. Quindi non confondiamo le carte per favore. Quello che cambia forse è che quando voteremo - non ora ma alle elezioni amministrative del Comune dell'Isola d'Elba - avremo, spero, meno possibilità di farlo con spirito egoistico (sperando nei futuri favori di questo o quell'assessore in pectore) e voteremo per il bene di tutta l'Isola.
Io credo fortemente che questo cambio di prospettiva in ciascuno di noi in un ottica di "bene comune" sia l'unica chiance che possiamo dare al nostro territorio per farlo di nuovo crescere al fine di offrire anche ai nostri figli la possibilità di abitarlo con le loro famiglie senza dover necessariamente mettere in conto progetti di "emigrazione" sul continente.
Renato Corrado de' Michieli Vitturi