Ormai dobbiamo parlare ufficialmente di Amministrazione Marini, parlando di Portoferraio, e non più di amministrazione Ferrari. Non ce ne voglia il Sindaco (quello vero e eletto dai cittadini) ma la smania fare il Primo Cittadino (e sempre peraltro trombato -in termini politici- da amici, alleati e cittadini ogni volta che ci ha provato) da parte del Marini è talmente forte che non c'è cosa che si muova o parola che si dica se non appare lui.
E quindi Marini parla e annuncia il “verbo” sulla sanità, sui trasporti, sui porti, sul turismo, sulle scuole, sui parcheggi (anche quelli che vengono sequestrati), sulla cultura, sulla musica, sulle partecipate, sullo sport e su tutto lo scibile umano. Fa il politico di ruolo, risponde alle minoranze, attacca il PD (ovviamente!); insomma se passa un giorno senza sentirlo o vederlo ci viene la preoccupazione che gli sia capitato qualcosa (toccati pure Roberto ….tutto il bene di questo mondo!).
Però la zolfa è sempre la stessa: voi non avete fatto niente in dieci anni, non avete lasciato niente a questa città, anzi! Meno male che siamo arrivati noi (alias io) ora a far svoltare tutto. E allora abbiamo appreso che lui si... ha capito la differenza tra un tetto e una copertura, il ribasso d'asta e un'offerta anomala, come si fa a creare una task force (ringrazia di avere il buon Fornino). Effettivamente tutte cose che a noi, comuni mortali, erano sfuggite.
Il problema del Marini però è un altro, molto semplice: bisogna governare e amministrare questa città e bisogna farlo sulla base di un'idea di futuro che si avvia alla sua realizzazione attraverso scelte e decisioni amministrative che la Giunta e il Consiglio devono fare e assumere. Di questa roba non c'è traccia, fino ad ora. Il Marini agostiano, dall'alto del suo acume politico, ha provato ad alzare il tiro facendosi approvare dalla sua maggioranza un documento, divenuto mozione consiliare, dal titolo “Traiettorie dello sviluppo”.
Già il titolo denota la grandezza del Marini. Uno normale avrebbe chiamato quel documento le linee dello sviluppo e invece lui no, lui le chiama le traiettorie riferendosi, crediamo, ad una delle doti più grandi dei piloti dello sport dei motori per andare più forte possibile.
Come dire, insomma, che quello che lui sostiene rappresenta il modo più veloce per risolvere i problemi dell'Isola, con una notevole dose di presunzione. Tuttavia noi siamo pronti a raccogliere quella sfida, peraltro molto impacchettata visto che il Marini sostiene che si è aperto il confronto solo su quello che dice lui e che altre “traiettorie dello sviluppo”, bontà sua, non esistono. Ci dica dove, quando e in che modo ci si può confrontare e partecipare al dibattito.
Nel frattempo rivolgiamo tre domande al Marini, tutte attinenti ai temi delle sue traiettorie:
- qualche mese fa, durante la fase concitata relativa alla tassa di sbarco, le Amministrazione decisero di rimandare a settembre 2016 (comunque a fine stagione) ogni decisione in merito alla destinazione di parte della stessa a progetti anche unfrastrutturali di carattere comprensoriale: l'aereoporto che viene citato come opera indispensabile allo sviluppo (siamo d'accordo!) rientra in quella fattispecie?
- porti commerciali e porti turistici: vi abbiamo lasciato in eredità un grandissimo progetto di riqualificazione e sviluppo del nostro water front con il rafforzamento delle attività di cantiere e la realizzazione di un porto turistico; fate sapere al mondo che fine ha fatto?
- sempre sul fronte delle strutture e delle infrastrutture legate allo sviluppo economico e alla riqualificazione del Turismo avevate a disposizione l'avvio della procedura per la variante al Piano Strutturale che abbiamo lasciato in eredità: avete avuto modo di vederla? Se si, quali sono le vostre proposte?
PD Portoferraio