Premesso che il confronto con le categorie economiche, albergatori in primis, e con le espressioni sociali dell'isola, dovrebbe essere la prassi seguita di norma per arrivare alle scelte strategiche di governo di un territorio, il dibattito sulla tassa di sbarco (ri)aperto a seguito dell'Assemblea annuale dell'Associazione Albergatori, è auspicabile venga chiuso il prima possibile con una sintesi che, appunto, il territorio rilanci, sfruttando magari la congiuntura favorevole.
Prima di entrate nel merito- che pare focalizzarsi sul quantum- è opportuno riassumere lo stato dell'arte (anch'esso suscettibile di critiche, ci mancherebbe) con l'ausilio innanzitutto di una domanda retorica: se non ci fosse la tassa di sbarco cosa ci sarebbe, il nulla o la tassa di soggiorno? Siccome il nulla al momento non 'est datur', resta la tassa di soggiorno, che com'è noto ha un paio di controindicazioni: non riguarda la totalità dei vacanzieri (il 50% circa dribbla com'è noto le strutture ricettive ufficiali) ed è estremamente più esosa, essendo giornaliera.
Dibattito già fatto, per altro. Altro elemento utile a farsi un'idea è quello che sui 3.50 euro (una tantum) che diventano 2,50 per i minori, proposti dalla Gestione Associata del Turismo, c'è già l'accordo dei Sindaci elbani (miracolo!) che dovrebbero ratificare entro il 15 novembre la scelta nei singoli Consigli Comunali.
Ultima questione che è meglio sapere è che sarebbe opportuno tale data fosse rispettata, anticipando così l'approvazione della Legge Finanziaria Renziana che potrebbe negare autonomia di (aumento) d'imposta ai Comuni vassalli.
La riflessione si potrebbe quindi più produttivamente spostare sull'utilizzo di queste risorse (circa 3 milioni, se si decide ora), che per altro, già stabilito dalla Gestione Associata del Turismo, saranno equamente tripartite tra la promozione turistica gestita dalla stessa Gestione Associata (ed è magari sull'utilizzo di questo terzo che sarà opportuno coinvolgere le categorie per concordare azioni comuni o almeno sinergiche), i Comuni per lavori di qualificazione del territorio, opere comprensoriali che migliorino l'appeal dell'isola.
In sostanza sarebbe cosa buona e giusta mantenere i livelli di unità istituzionale fin qui raggiunti, cercando poi sul 'come' una mediazione con le categorie sulle priorità nell'utilizzo delle risorse; le possibilità sono ampie: dal sostegno della Gestione Associata alla promozione in Europa che gli albergatori stanno già svolgendo per il 2017 alla individuazione, appunto, di alcune priorità condivise sulla manutenzione comprensoriale del territorio: la viabilità (intesa come segnaletica, pulizia e messa in sicurezza) parrebbe essere un terreno facilmente individuabile. Sarebbe assai promozionale infatti che, scorrendo le varie voci che compongono il prezzo finale del biglietto d'imbarco, si trovasse scritto per quest'anno “manutenzione, pulizia e messa in sicurezza delle strade elbane”. Una tassa di scopo che, credo, tutti pagherebbero meno malvolentieri, anche a 3,50 euro se, poi, trovassero scendendo il riscontro di quella spesa.
CR