Ringrazio il Comitato del SI per l'attenzione dimostrata alle mie considerazioni di cittadino qualsiasi, singolo elettore che rappresenta solo se stesso, probabilmente perchè ho toccato i nervi scoperti ai sostenitori della riforma.
Riforma non è una parola magica, perchè può verificarsi, come in questo caso, che la situazione esistente peggiori, vedi la “buona scuola” che a distanza di due mesi dall'inizio dell'anno scolastico mancano ancora i docenti, oppure la riforma del lavoro, ecc.
Ma non voglio addentrarmi su cosa ha fatto o ha fatto sbagliando il Governo Renzi, in questo momento mi interessa la modifica di ben 43 art. della Costituzione.
Debbo dire che le vostre controdeduzioni alle mie osservazioni, nel riferire anche dati esatti, cadono in contraddizione: se il Parlamento in poco tempo ha emesso tutte le leggi che indicate, ed è vero, allora vuol dire che il Senato non costituisce un impedimento alla celere approvazione delle leggi. La mancata rapida approvazione di alcune leggi importanti, quali la riforma seria della giustizia, i tempi della prescrizione ecc.dipendono dal contrasto tra le forze politiche della maggioranza.
Non è vero che il nuovo Senato sarà la Camera delle Regioni, poiché a differenza del Bundesrat telesco, i rappresentanti regionali non hanno vincolo di mandato ma rispondono al Capo (brutta parola utilizzata dalla legge elettorale), si tenga presente che nella prevista ripartizione dei seggi il Trentino Alto Adige avrà 4 rapprentanti e l'Umbria 2 mentre la Lombardia ne avrà 14, e gran parte delle Regioni un solo rappresentante.
Non è ancora stabilito come saranno scelti i consiglieri regionali che andranno a comporre il Senato che avranno l'immunità parlamentare che può tornare sempre utile.
La Giunta per le immunità del Senato ha applicato con effetto retroattivo all'ex sindaco Albertini l'immunità parlamentare sollevandolo dal pagamento di una consistente somma per offese arrecate quale Sindaco al giudice Robledo. Ciò cotituisce un precedente pericoloso che dovrebbe far riflettere.
E' vero che nel programma dell'Ulivo si prevedeva il superamento del bicameralismo perfetto ma contemporaneamente anche un bilanciamento tra i poteri che con la riforma Boschi, Vedrini, Renzi viene meno.
E' vero che quando l'Assemblea Costituente votò la legge Costituzionale il clima politico era diverso: meno male! perchè allora lo scontro tar le forze politiche,dentro e fuori il Palamento e sulle piazze era violento. Un clima talmente esasperato culminato nell'attentato a Togliatti del 14 luglio 1948 Nonostante questo, fu allora possibile raggiungere un accordo e votare quasi all'unanimità, la legge che ha regolato la vita di tutti gli italiani.
Come fu possibile allora sarebbe stato possibile anche oggi si vi fosse stata la decisa volontà di raggiungere un accordo.
Mi dite che l'ex Presidente della Repubblica ha incaricato il Governo di predisporre le riforme compresa la modifica della Costituzione. Ma dare disposizioni al Governo non rientra tra i poteri attribuiti al Presidente della Repubblicale (art. 83), rappresentante dell'unità nazionale, moderatore della vita dello Stato che si colloca al di sopra dei tre poteri ed è garante del rispetto delle norme costituzionali.
Da circa 250 anni (vedi Montesquies) per stato di diritto si intende la separazione dei poteri, legislativo (parlamento) esecutivo (Governo che applica le leggi) giudiziario (Magistratura). Allora poteva rivolgersi direttamente alle due camere (potere legislativo) e solleciatre le riforme che credeva necessarie ma non al Governo che ha il potere di attuare le leggi, anche se negli ultimi anni il Governo ha di fatto espropriato il Parlamento della funzione legislativa, concentrando così due poteri nelle proprie mani.
Vi avventurate nel tentativo di dimostrare che non ci sarà un uomo solo al comando, ma il Vs. calcolo non tiene conto che dopo la sesta votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica bastano i 3/5 dei votanti e considerando che non tutti gli aventi diritto al voto partecipano all'elezione come normalmente è avvenuto, sono necessari circa 420 voti.
Il partito di maggioranza avrà 340 voti oltre ad almeno il 50% dei rappresentanti regionali e dei sindaci divenuti senatori. In tal modo si arriva a 390 voti ma ci si dimentica, per esmpio che nell'ultimo parlamento ben il 27% dei parlamentari ha cambiato schieramento con il record curioso del senatore Luigi Campagna (NCD, ALA, gruppo misto ecc) che ha cambiato casacca per ben 6 volte.
Come ben sapete lo sport preferito dagli italiani è salire sul carro del vincitore per cui è logico supporre che che almeno trenta deputati saranno disponibili, dietro magari qualche ricompensa politica, ad adeguarsi al Capo vincente.
Non si dimentichi che le nuove norme costituzinali rinviano i diritti delle opposizioni esclusivamente ai regolamenti e sarà il partito di maggioranza cioè il Governo a concederli o limirali.
Credo di aver risposto alle Vs. controdeduzioni e se volete proseguire il confronto posso incontrare, amichevolmente, uno di voi in un bar davanti ad un buon caffè.
Nedo Volpini