PORTOFERRAIO. 42 incidenti stradali nel 2011 con lezioni gravi, complice uso di alcool o stupefacenti di chi guidava. Protagonisti anche adolescenti e le patenti ritirate dalle forze dell'ordine, per uso di alcolici sono state 62, mentre per uso di stupefacenti 3. Dati che fanno riflettere discussi nella riunione dal vice prefetto Giovanni Daveti, che ha accolto nei locali di viale Elba, insieme alla funzionaria Malatia, rappresentanti delle scuole isolane.
Un team impegnato in una campagna di potenziamento dell'educazione stradale, promossa da alcuni anni dal Circolo Pertini, dall'autoscuola di viale Elba, il Comune, Aci ed altri Enti: E su segnalazione della dirigente scolastica Lorella Di Biagio del Comprensivo di Porto Azzurro, è emersa la mancanza di fondi ministeriali per fare a scuola i corsi del cosiddetto patentino nei vari plessi isolani. "Ed anche i fondi arretrati non ci saranno erogati", ha sottolineato
Con la dirigente anche i docenti Pagnini (Isis Foresi), Romoli (I.C. Portoferraio e Marciana Marina), Orlandi (Itcg Cerboni) e rappresentanti del "Pertini". Ma il malessere dei giovani isolani, che porta ai risultati forniti da Daveti, quali basi ha? Fino a poco tempo fa l'Elba era un insieme di paesi molto diversi e scollegati- recita una relazione della vice prefettura presentata e condivisa dai presenti- Adolescenti con pochi spazi di aggregazione e le superiori concentrate a Portoferraio, hanno classi composte da alunni di ogni Comune. Nelle ore extrascolastiche ognuno torna ai propri paesi e non si attua una libera frequentazione, come invece sarebbe utile nel mondo adolescenziale. Poi, in generale, non sono sufficienti gli spazi d'incontro per gli under 18.
“Molto tempo libero- ha proseguito Daveti- è dedicato all'uso del pc o alla playstation e crescono forme di ‘asocialità’ verso un mondo che non dedica ai giovani le dovute attenzioni”. E sempre dalle forze dell’Ordine emergono dati che dicono di un buon numero di adolescenti avvezzo all'uso di stupefacenti, anche minorenni, i quali riferiscono come molti dei loro compagni di scuola non conoscono i rischi per la salute propria e degli altri”.
Un quadro preoccupante e il gruppo ha ipotizzato di puntare, nel tempo, a far diventare il progetto di educazione stradale, un piano più ampio e formativo di educazione alla convivenza civile, per tentare di migliorare
S.B.